Droni, a Malpensa "situazione fuori controllo"

Il sindacalista Dimauro: 31 dipendenti Enac vegliano su tre regioni

L'atterraggio di un aereo

L'atterraggio di un aereo

Malpensa (Varese), 3 aprile 2019 - «La situazione ormai è fuori controllo, bisogna intervenire prima che sia troppo tardi». Il segretario della Cisl Funzione Pubblica di Milano, Giorgio Dimauro, aveva già lanciato l’allarme lo scorso dicembre, denunciando i continui tagli del personale Enac, che tra i vari compiti ha anche quello di vigilare su scuole e certificazioni come pilota Sapr (aeromobile a pilotaggio remoto). Da allora, spiega, «nulla è cambiato», e l’ultimo episodio all’aeroporto di Malpensa, dove un drone in volo ha costretto le autorità per la sicurezza aeroportuale a dirottare quattro aerei in arrivo, è solo «la punta dell’iceberg». Migliaia di droni che volano sui cieli lombardi, decine di scuole private che hanno aperto i battenti sul territorio sull’onda di un boom di vendite degli apparecchi per video e foto aeree, utilizzati per passione o per professione.

Sono solo 31 i dipendenti dell’Ente nazionale dell’aviazione civile per controllare 24 ore su 24 i cieli di Lombardia, Liguria e Veneto dove, secondo i dati del sindacato, volano settemila droni: solo duemila con regolare autorizzazione, mentre gli altri cinquemila sarebbero di fatto abusivi. Una flotta di droni privati “fantasma”, usati da amatori ma anche da professionisti, fotografi, agricoltori o progettisti. Dai “giocattoli per adulti” alle apparecchiature più sofisticate. In pochi rispettano le indicazioni sull’obbligo di ottenere il patentino nelle scuole autorizzate Enac. Un’anarchia nei cieli che, unita all’assenza di controlli, ha già fatto sentire i suoi effetti, per due volte nell’arco di un mese, a Malpensa. Enac, dopo l’ultimo episodio, ha chiesto al ministero dell’Interno l’apertura di un tavolo: si ipotizza l’allestimento di dispositivi in grado di attivarsi per eliminare i droni in volo su aree non autorizzate. «Le regole ci sono ma vanno fatte rispettare – sottolinea Dimauro – il problema è sempre quello del personale che, nell’arco di dieci anni, è stato dimezzato. Con questi organici i controlli diventano impossibili». Le attività di certificazione e sorveglianza delle scuole per pilotare i droni spettano all’ufficio Enac di Malpensa, dove lavorano 15 persone, mentre quello di Linate, con 12 operatori, deve vigilare sulle licenze.

Altri quattro dipendenti Enac lavorano a Orio al Serio. Compiti che si aggiungono ai più tradizionali adempimenti in capo all’ente, tra cui il rilascio dei brevetti per i voli privati, circa 200 all’anno in Lombardia. La competenza spazia su Lombardia, Liguria e parte del Veneto, dopo che sono stati chiusi gli uffici di Genova e Verona. Numeri insufficienti, anche di fronte al pericolo che i droni vengano sfruttati da organizzazioni criminali. Con droni in volo è possibile mandare in tilt il traffico aereo, riprendere dall’alto luoghi sensibili, monitorare i movimenti delle forze dell’ordine.