Cyberbullismo, 4 “ammoniti“. La Polizia nelle scuole a combattere la nuova piaga

L’iniziativa della Questura per sensibilizzare i giovani a denunciare

In occasione della Giornata Internazionale sui minori scomparsi, la polizia di Stato ha organizzato a Varese una serie di incontri rivolti agli studenti. Cyberbullismo e problematiche relative al disagio giovanile sono alcune delle tematiche affrontate. E proprio il cyberbullismo non risparmia il territorio varesino, la conferma nell’attività della polizia che ha portato il Questore di Varese, nel corso dei primi mesi del 2024, ad emettere 4 provvedimenti di ammonimento nei confronti di minori responsabili di condotte di bullismo e cyberbullismo. L’iniziativa varesina, con l’attenzione rivolta a queste delicate problematiche, è stata anche occasione per la polizia di Stato di invitare gli studenti che ne sono vittime e hanno magari paura a denunciare, a superare ogni timore, a rompere il silenzio e a rivolgersi alle forze dell’ordine, pronte ad ascoltare e a fornire supporto e protezione.

Una giornata di sensibilizzazione importante dunque, che ha visto gli operatori della Divisione anticrimine e la Squadra Volanti della questura, con il camper della polizia, nella zona delle scuole, distribuendo a ragazzi e genitori un pieghevole informativo e un segnalibro, realizzati con la Direzione centrale per la polizia scientifica e la sicurezza cibernetica. Insieme alla Fondazione Amber Alert Europe, attiva sui temi dei bambini scomparsi e a rischio, quest’anno la polizia di Stato ha realizzato infatti la campagna “Controlla. Rifletti. Denuncia… e non perdere tempo, chiama il numero di emergenza 112“ per diffondere consigli utili per i genitori che sperimentano il trauma della scomparsa di un bambino. In momenti così delicati, sapere quali passi intraprendere può fare la differenza.

Quanto al cyberbullismo, è stato ricordato che le vittime possono richiedere al questore la misura dell’ammonimento, quando si è colpiti da condotte persecutorie ad opera di altri minori per mezzo dell’uso della rete, quali ad esempio social network, conversazioni via chat e giochi online. L’iniziativa dell’altro giorno ha riscosso il vivo interesse dei giovani, i quali hanno rivolto domande agli operatori di polizia.

Al liceo linguistico Manzoni la direzione ha richiesto al team di poliziotti di avere un colloquio diretto con i ragazzi nelle loro classi, con lo scopo di comunicare le insidie che si nascondono dietro questi fenomeni, che spingono spesso le vittime ad isolarsi. I ragazzi colpiti provano, infatti, timore a confidare il loro disagio, da qui l’invito chiaro: nessuna vergogna, in caso di difficoltà è importante rivolgersi quanto prima alla polizia di Stato.

Rosella Formenti