
di Sara Giudici
A Saronno è stato un pomeriggio di passione, con la visita di Matteo Salvini e di tutto il gotha leghista a sostegno del candidato sindaco Alessandro Fagioli, che con la coalizione di centrodestra è a caccia della riconferma alle elezioni del 20 e 21 settembre. Una giornata caratterizzata anche dalla contestazione degli anarchici che ha mandato in tilt l’intera città.
Del resto l’evento era stato annunciato da giorni e i preparativi e le polemiche non sono mancati. Tutto è cominciato con un’intensa opera di pulizia in Villa Gianetti e le ordinanze che hanno chiuso con divieti di sosta e di circolazione l’area intorno alla sede comunale di via Roma. Così, l’arrivo di Matteo Salvini e l’azione degli anarchici hanno letteralmente paralizzato il traffico dalle 16, creando lunghe code in tutte le direzioni e bloccando la circolazione intorno alla Ztl. In Villa Gianetti i preparativi sono iniziati alle 14 e già da quell’ora si sono disposti i blindati e le pattuglie di polizia, carabinieri e Guardia di Finanza per sorvegliare la zona di via Roma e la stazione. E proprio allo scalo ferroviario, dalle 16, sono arrivati gli anarchici: oltre una sessantina che dopo aver srotolato gli striscioni hanno rapidamente aperto un corteo improvvisato. Tanto gli slogan intonati contro la polizia e insulti contro Salvini e il governatore Attilio Fontana per la gestione dell’immigrazione e per quella dell’emergenza Covid in Lombardia. Temi che ritornano anche negli striscioni, con accuse pure per l’assessore regionale Gallera. Non sono mancati messaggi contro il razzismo e i rimandi al movimento “Black lives matter”. Gli anarchici puntavano a raggiungere Villa Gianetti, sede dell’incontro di Matteo Salvini, ma il blindato dei carabinieri ha bloccato i manifestanti in piazza San Francesco. Dopo qualche coro e uno stop di una decina di minuti, il corteo ha fatto un rapido testacoda e ha poi continuato in viale Rimembranze. È proseguito fino in piazza Caduti della Liberazione: qui i manifestanti sono stati costretti al dietrofront dalle forze dell’ordine, che hanno obbligato gli anarchici a ritornare in viale Rimembranze. Davanti alla stazione di piazza Cadorna, un nuovo colpo di scena con lo stop del corteo bloccato da un cordone di carabinieri e agenti di polizia. In un primo momento erano fermi tra i manifestanti anche due pullman delle linee extraurbane, ma dopo qualche minuto sono stati fatti allontanare. Non sono mancati, comunque, alcuni attimi di tensione. Tensione anche quando ha iniziato a piovere e gli anarchici hanno chiesto di poter uscire dal blocco. I giovani sono stati fatti avanzare fino alla tettoia della stazione, ma sono rimasti lì fermi sino al termine del comizio di Salvini.
Tanti i tentativi di forzare il blocco, ma per fortuna non si sono registrati tafferugli. Molte proteste anche da parte dei residenti della zona e dei pendolari con le auto bloccate nel quartiere. Nel frattempo la città è andata letteralmente nel caos, chiusa in una morsa di automobili in colonna: verso l’ospedale, in via Varese, in via Milano e anche in via Primo Maggio. Solo alle 20.15, quando Matteo Salvini ha lasciato Saronno, il cordone delle forze dell’ordine si è allentato permettendo agli anarchici di allontanarsi.