La (ex) coppia Cazzaniga-Taroni ha danneggiato l’immagine dell’Asst: ok al risarcimento milionario

La magistratura contabile condanna l’ex aiuto primario e l’infermiera. Per l’inventore dell’agghiacciante protocollo riconosciuto anche il danno erariale

Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni

Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni

Saronno, 25 aprile 2024 – È la volta della magistratura contabile di agire nei confronti di Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni. La Corte dei Conti della Lombardia ha condannato l’ex aiuto primario del pronto soccorso del presidio ospedaliero di Saronno a risarcire all’Azienda socio sanitaria territoriale Valle Olona un danno erariale di oltre 2 milioni e 753 mila euro tra danno patrimoniale (2.253.872,28) e danno all’immagine (500.000). Laura Taroni, infermiera di Lomazzo, all’epoca amante di Cazzaniga, dovrà versare a titolo di risarcimento 400 mila euro all’Asst per il solo danno d’immagine, dal momento che non aveva avuto alcuna responsabilità di morti ospedaliere.

Cazzaniga e la Taroni erano dipendenti dell’Azienda sanitaria. A entrambi veniva contestato il danno all’immagine, legato ai reati per cui erano stati condannati. Al solo Cazzaniga, scrive nella motivazione della sentenza il giudice estensore Walter Berruti, era "contestato il danno indiretto subito dall’Azienda sanitaria in ragione del risarcimento pagato alle parti civili per effetto delle sentenze del giudice penale". Nella loro sentenza i giudici hanno accolto integralmente le richieste del sostituto procuratore Francesco Foggia.

Il danno all’immagine all’Azienda sanitaria

"Le peculiarità del caso concreto - annota la sentenza - e le modalità delle condotte di causa (tenute da professionisti che avrebbero dovuto tutelare la salute dei cittadini) indicano senz’altro la ricorrenza di delitti commessi a danno dell’amministrazione sanitaria”, con "conseguenti ripercussioni negative sull’immagine dell’ente pubblico".

Vanno considerate "la natura criminosa dei fatti e le modalità con cui essi sono stati commessi e terminati nel tempo con agghiacciante sistematicità". Da parte del medico "vi era la precisa volontà, spesso preannunciata o apertamente proclamata dinanzi ai colleghi e al personale infermieristico, di applicare a pazienti in condizioni gravemente compromesse e con basse aspettative di vita, ritenuti non meritevoli di dispendio di tempo e risorse sanitarie, un protocollo farmacologico da lui elaborato: difatti, ancora prima di valutare il quadro clinico dei singoli pazienti, il Cazzaniga aveva già deciso di cagionarne o accelerarne l’exitus con la massiccia somministrazione in rapida successione dei farmaci del suo Protocollo".

A questo si deve aggiungere il ruolo rivestito dall’ex vice primario e dall’infermiera quali pubblici dipendenti dell’amministrazione sanitaria, "istituzionalmente deputata alla tutela della salute".

Il danno patrimoniale

"Non sussistono - osserva la sentenza - ragioni in questa sede per dubitare che l’importo del risarcimento accordato dal giudice ordinario alle parti civili sia stato quantificato in misura congrua, essendo state puntualmente enunciate le ragioni nelle motivazioni della sentenza di appello, che la Corte di Cassazione ha definito “puntuali e ineccepibili“ ".

Nel luglio scorso la Procura regionale della Corte dei Conti aveva disposto il sequestro conservativo dei beni di Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni. A entrambi era stata sequestrata liquidità e al medico era stata pignorata la pensione. Cazzaniga, detenuto ad Alessandria, sconta il massimo della pena (carcere a vita con tre anni di isolamento diurno) per gli omicidi di otto pazienti in corsia e per due morti in ambito familiare: Massimo e Luciano Guerra, rispettivamente marito e suocero di Laura Taroni. Per la Taroni è definitiva la condanna a trent’anni di reclusione per le morti del marito e della madre Maria Rita Clerici.