BUSTO ARSIZIO- Come annunciato l’altro giorno i genitori degli alunni della scuola primaria nel rione Sant’Anna a Busto Arsizio ieri hanno cominciato "lo sciopero della mensa", la protesta decisa dal Comitato genitori per protestare contro l’aumento, previsto per il prossimo anno scolastico, quando il servizio passerà da 5,80 euro a 6,30 euro al giorno per il pasto del singolo bambino, non solo, verrà meno anche lo sconto del 50% per il secondo figlio iscritto al servizio. Servizio di cui sono obbligate ad usufruire le famiglie che hanno scelto per i figli le 40 ore settimanali a scuola che comprendono anche la mensa. Una situazione inaccettabile, da qui la decisione di lanciare un segnale con la protesta cominciata ieri con la disdetta del pasto. E "lo sciopero" ha avuto un’elevata adesione, un’ottantina i bambini, la maggioranza, che sono tornati a casa per il pranzo e poi sono ritornati a scuola per le lezioni del pomeriggio. "Non ci fermiamo - hanno ribadito ieri i genitori che hanno invitato il sindaco Emanuele Antonelli a un incontro per ascoltare le loro ragioni. Sulla vicenda è intervenuto il consigliere comunale del Gruppo Misto, Emanuele Fiore che ha presentato una mozione con un po’ di conti sull’aumento che toccherà le famiglie degli alunni. “Per chi ha un Isee superiore a 6.000 euro - ha spiegato - la spesa con due figli passa da euro 8,70 a euro 12,60 con un incremento del 45%, con tre figli passa da euro 8,70 a euro 15,75 con un incremento dell’81%, con quattro figli passa da euro 8,70 a euro 17,30 con raddoppio della spesa. E’ indegno che l’amministrazione comunale faccia cassa sui bambini".
CronacaBusto Arsizio, figli a casa per pranzo dopo l’aumento dei prezzi della mensa scolastica: “Indegno fare cassa sui bambini”