REDAZIONE VARESE

Spaccio di droga e matrimoni fittizi per i permessi di soggiorno: 23 arresti

L'attività di indagine dei Carabinieri della Compagnia di Busto Arsizio avviata alla fine del 2013 ha consentito di individuare una trentina di "matrimoni fittizi" del genere svoltisi sia in Italia che in Marocco.

Operazione Wedding Planners dei carabinieri di Varese

Varese, 16 febbraio 2015 - I Carabinieri del Comando Provinciale di Varese, dalle prime luci dell'alba di oggi stanno dando esecuzione a 23 misure cautelari nei confronti degli appartenenti ad un'organizzazione criminale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti in tutto il Nord Italia. Lo stupefacente, prevalentemente hashish, giungeva dal Marocco in Italia attraverso l'Aeroporto internazionale di Malpensa, mediante corrieri "ovulatori".

Il gruppo criminale aveva creato un'attivita' di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina mediante la celebrazione di matrimoni "simulati", tra cittadini italiani ed extra-comunitari, che servivano a far ottenere il permesso di soggiorno a questi ultimi. L'attività di indagine dei Carabinieri della Compagnia di Busto Arsizio avviata alla fine del 2013 ha consentito di individuare una trentina di "matrimoni fittizi" del genere svoltisi sia in Italia che in Marocco. Tra le persone coinvolte nell'inchiesta c'è anche una donna italiana che ha fatto sposare la figlia di 23 anni con un marocchino e poi ha contratto a sua volta un matrimonio con un altro nordafricano. 

I matrimoni fittizi (sono 33 i casi accertati dal 2013) costavano agli 'sposi', quasi tutti pregiudicati che cercavano di ottenere un regolare permesso di soggiorno per poi trasferirsi in Italia, fino a 12mila euro. In cambio del denaro l'organizzazione si occupava della preparazione dei documenti, della cerimonia nuziale in Italia o in Marocco e anche del banchetto con alcuni finti invitati, per dare una parvenza di regolarità. Mettevano a disposizione, inoltre, alcuni appartamenti dove la coppia andava a vivere una volta celebrato il matrimonio, per poi separarsi dopo pochi mesi. Le donne italiane, nella maggior parte dei casi tossicodipendenti con grossi problemi economici, venivano pagate dall'organizzazione circa tremila euro in cambio della loro disponibilità a sposarsi con cittadini marocchini. Per ogni matrimonio fittizio, secondo quanto è emerso dalle indagini, il gruppo riusciva a guadagnare fino a cinquemila euro. Oltre alla madre che ha fatto sposare la figlia in cambio di denaro, è emerso anche il caso di un uomo che ha convinto la fidanzata a contrarre un matrimonio con un marocchino. 

L'operazione dei carabinieri ha portato alla denuncia, in tutto, di 94 persone, nel Varesotto, in provincia di Monza, Milano, Vercelli, Verbania, Torino e Agrigento. Anche le donne che accettavano di contrarre le nozze fittizie, nella maggior parte dei casi, sono state denunciate per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Sono stati sequestrati, inoltre, 5 chilogrammi di hashish e marijuana importati dal Marocco all'Italia attraverso l'aeroporto di Malpensa.