Fumata nera anche con la seconda convocazione per il bilancio consolidato del comune di Saronno: questa volta l’argomento è stato presentato ma la maggioranza, per effetto del voto contrario di Marta Gilli, non è riuscita ad approvare il provvedimenti. Lunedì 30 settembre, era convocato in seconda convocazione, il consiglio comunale per l’approvazione del bilancio consolidato e di una variazione di bilancio. Avrebbe dovuto essere il lieto fine della debacle del primo consiglio comunale di giovedì 26 settembre quando la strategica (ora si può dire) assenza di Marta Gilli aveva lasciato senza numero legale la maggioranza, che con l’opportunistica uscita dalla sala dell’opposizione era stata costretta a riconvocare la seduta non avendo il numero legale necessario per la seduta. Ieri sera il primo colpo di scena è arrivato quando Marta Gilli, consigliera indipendente si è seduta nello spazio dell’opposizione. Il primo punto all’ordine del giorno, una variazione di bilancio, è una sorta di prova generale per testare i numeri: assente Calderazzo (indipendente) i consiglieri presenti sono 24 e tra entrambe le parti è evidente la tensione.
La maggioranza vota compatta e arriva a 12, Lega Fdi, Fi votano contro e arrivano a 7 astenuti Obiettivo Saronno e Marta Gilli. Si passa al secondo punto il bilancio consolidato: le consultazioni crescono durante l’intervento dell’assessore D’Amato. Non c’è dibattito e non ci sono dichiarazioni di voto. Quando durante l’appello per la votazione viene chiamata la consigliere indipendente Marta Gilli lei risponde contraria. I conti sono presto fatti: 12 favorevoli e 12 contrari il bilancio consolidato è respinto. Gilli chiude la seduta. La tensione e la delusione della maggioranza è palpabile come la trepidazione della maggioranza. Qualcuno scappa via rapidamente, il sindaco Airoldi si ritira in ufficio con la Giunta. La maggioranza si parla della necessità di una verifica. Marta Gilli si allontana senza commentare mentre le domande di tutti sono indirizzate verso le sue scelte e quelle del consigliere indipendente (ex Pd) Giuseppe Calderazzo ieri assente alla seduta.
Sara Giudici