Malpensa, il progetto dei sindaci: "Sì all’ampliamento sostenibile"

Il progetto al tavolo con la Regione per salvare la brughiera del Gaggio e la Cascina

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Malpensa, 16 febbraio 2022 - All’incontro in Regione sul Masterplan 2035 i sindaci dei 9 comuni del CUV, che di recente hanno bocciato il documento, rilevando una serie di criticità, hanno portato le loro proposte partendo da un presupposto: non siamo contrari allo sviluppo di Malpensa, purché sostenibile per il territorio. Nessuna chiusura, anzi i sindaci hanno ribadito la volontà di continuare sulla strada del confronto e del dialogo con tutti i soggetti coinvolti sul futuro dell’aeroporto. Nel documento che disegna l’ampliamento dello scalo una parte preponderante riguarda l’allargamento di cargo city che andrebbe ad intaccare la zona della brughiera del Gaggio, un intervento che preoccupa ambientalisti, comitati e il Parco del Ticino. 

I sindaci al tavolo con la Regione nei giorni scorsi hanno avanzato la loro idea: "Abbiamo proposto che le nuove realizzazioni siano fatte esclusivamente all’interno del sedime, senza erodere altro territorio", spiega Dimitri Cassani, sindaco di Casorate Sempione e presidente di turno del Cuv, il Consorzio Urbanistico Volontario che riunisce nove Comuni dell’area aeroportuale. Per il Cuv sono possibili due alternative, la prima si concentra nella zona Sud-Ovest dello scalo di Malpensa, restando appunto sempre dentro all’area di sedime, la seconda prevede l’espansione sempre dentro al sedime ma a ridosso della frazione Case Nuove, a Somma Lombardo. Anche in questo caso l’impatto ambientale sarebbe molto inferiore rispetto a quanto indicato nel Masterplan che vedrebbe invece l’aeroporto inghiottire boschi e brughiera. Secondo la proposta dei sindaci l’ampliamento insisterebbe su un’area già di sedime e accanto alla frazione di Case Nuove, che comunque non verrebbe toccata e nello stesso tempo sarebbe salva anche Cascina Malpensa, storica struttura, legata al primo volo civile e sede della prima scuola di aviazione. "Malpensa è la prima azienda della provincia, ne siamo consapevoli – continua il presidente del Cuv – ma lo sviluppo deve però essere sostenibile tenendo conto delle istanze del territorio".