Influenza, gara in extremis per i vaccini: è giallo in Lombardia

La centrale acquisti della Regione: fornitura precauzionale. Il Pd attacca: siamo alla 12ª gara e i lombardi non possono ancora vaccinarsi

Vaccino conto influenza

Vaccino conto influenza

Milano, 31 ottobre 2020 - Una gara lampo: la raccolta delle offerte è iniziata mercoledì 28 ottobre per chiudersi alle 14 del giorno successivo. Una gara lanciata «con procedura d’urgenza» e a stagione influenzale iniziata da due settimane. Si tratta della gara da 1,95 milioni di euro bandita da Aria Spa, la centrale acquisti della Regione, per l’approvvigionamento di 150mila dosi di vaccino antinfluenzale.

A motivare il perché di questa procedura è la sola Aria Spa con una nota diramata nella prima serata di ieri: «La società, d’intesa con la Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia, ha avviato una procedura di gara per la fornitura di ulteriori 150.000 vaccini antinfluenzali quadrivalenti per adulti, destinati alla campagna vaccinale 2020-2021. Questa iniziativa – prosegue la nota – ha una valenza di carattere precauzionale a fronte della domanda sempre più alta di vaccini antinfluenzali in un contesto di co-circolazione di virus influenzali e Sars Cov 2. La scelta di seguire questo criterio di aggiudicazione – si legge ancora – scaturisce dalla necessità di procedere con estrema celerità alla messa a disposizione dei prodotti».

Eppure soltanto l’8 ottobre Marco Trivelli, direttore generale dell’assessorato lombardo al Welfare, aveva sottolineato in una nota ufficiale come «l’offerta di vaccini antinfluenzali» in Lombardia fosse «non solo coerente con il bisogno ma addirittura superiore». Perché, allora, indire un bando con procedura d’urgenza se l’offerta supera il bisogno e visto che si tratta di una fornitura di valenza precauzionale? Che è successo dall’8 ottobre ad oggi? Risposte che ieri non hanno trovato risposta. 

Non più tardi di due giorni fa, però, Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd, aveva segnalato come a Lecco sia stata «rimandata una prima serie di vaccinazioni programmata dall’Asst: appuntamenti previsti per il 4 novembre sono stati rinviati a data da destinarsi». Non solo. Il 26 ottobre i medici di base lombardi sarebbero stati informati di un cambio nella scelta e nella fornitura di farmaci vaccinali: anziché dosi di Efluelda (Sanofi), sarebbero arrivate dosi di Fluad Tetra (Seqirus). Quello stesso giorno Carmela Rozza, anch’essa consigliera regionale del Pd, aveva segnalato come l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) «non abbia inserito l’Efluelda nella lista dei farmaci che possono essere inoculati durante la stagione influenzale 2020-2021» perché manca la procedura di aggiornamento della composizione dei ceppi virali. Ma la Regione, aveva fatto sapere Rozza, aveva già provveduto ad acquistarne 168mila dosi.

Da qui uno scambio di mail tra Aria e Sanofi per sostituire l’Efluelda con un farmaco equivalente. Ma per cambiare la fornitura non serve una nuova gara? Va detto che Giulio Gallera, assessore regionale al Welfare, il 26 ottobre ha smentito che l’Efluelda sia stata acquistata e in 168mila dosi. Certo resta che le dosi per le quali la Regione ha indetto ora la nuova gara sono numericamente molto vicine a quelle al centro della querelle tra l’assessore e la stessa Rozza. «La Regione – ha attaccato ieri il democratico Samuele Astuti – non perde occasione per ribadire che sulla campagna vaccinale antinfluenzale non ci sono problemi e le dosi acquistate bastano per tutti. Ma con quella di urgenza appena apparsa sul sito di Aria siamo ormai alla dodicesima gara. E i lombardi non riescono ancora a vaccinarsi, a differenza di quanto avviene, ad esempio, in Emilia-Romagna. Quindi benissimo che la Regione cerchi nuove dosi ma Gallera non ci venga a raccontare che è tutto sotto controllo».