Vaccino contro l'influenza, in Lombardia campagna al via con 30 dosi per ogni medico

Appuntamenti negli studi medici ma anche in spazi più grandi come cinema e palestre

La somministrazione di un vaccino antinfluenzale (foto Businesspress)

La somministrazione di un vaccino antinfluenzale (foto Businesspress)

Milano, 23 ottobre 2020 - Sono iniziate questa settimana in Lombardia le vaccinazioni contro l'influenza presso i medici di medicina generale. A disposizione 30 dosi per ogni medico in questa prima settimana, come conferma Paola Pedrini, segretario della Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale) Lombardia. "Abbiamo iniziato con 30 vaccini questa settimana - spiega - stabilendo appuntamenti precisi. Questa è la novità di quest'anno". Oltre agli studi, chi non aveva spazi grandi a disposizione si è organizzato con "il Comune per trovare spazi più grandi, come cinema e palestre".

Inoltre, spiega sempre la Fimmg, i  medici di famiglia lombardi hanno dato la loro disponibilità alla Regione ad eseguire i tamponi rapidi per il coronavirus nei loro studi. A farlo non saranno tutti, ma chi si renderà disponibile, come chiarisce Pedrini. "Questa è la proposta che abbiamo presentato lo scorso 18 ottobre alla Regione Lombardia in un incontro informale - precisa Pedrini - a cui però ancora non abbiamo ricevuta risposta. La nostra idea è che i medici di famiglia, insieme agli infermieri di famiglia, eseguano i tamponi rapidi in strutture organizzate, magari predisponendo degli appositi punti a livello territoriale". Si tratta di un modo per "aiutare, in un momento in cui - conclude Pedrini - i laboratori sono in difficoltà ad eseguire l'analisi di tutti i tamponi e dare i risultati in tempi rapidi".

La campagna regionale di vaccini antinfluenzali continua però a far discutere. Il professor Massimo Galli, responsabile del dipartimento di Malattie Infettive dell'Ospedale Sacco di Milano, ha criticato il Pirellone: "La Lombardia - ha detto - è riuscita ad avere il 49% di copertura per la vaccinazione antinfluenzale degli ultra 65enni l'anno scorso. E questo 49% rappresenta la quart'ultima posizione in Italia, con la Campania che ha fatto il 62%. Quest'anno siamo inguaiati, come tutti sappiamo, su questo versante, perché stiamo cominciando in ritardo, con tutta una serie di problemi che sono sorti e con un'incompleta, per usare un eufemismo, disponibilità del vaccino".