LUCA TAVECCHIO
Cronaca

Elezioni Europee, volata lunga un mese. Le donne in testa e le sfide incrociate

Nove partiti nella circoscrizione Nord-Ovest, incognita ricorsi. Forze del centrodestra alla conta, rebus delle divisioni nel centrosinistra. Salvini unico leader ai box punta sull’effetto Vannacci (tra i malumori leghisti). Il Pd “stretto“ tra Renzi, Calenda e Ilaria Salis con Avs.

Ci sono (quasi) tutti i big in campo, segno di quanto le elezioni europee dell’8-9 giugno siano importanti per gli equilibri politici nazionali. Ecco perché la partita nella circoscrizione Nord Ovest, la più sostanziosa dal punto di vista dei seggi, è decisiva.

Nell’area elettorale che comprende Lombardia, Piemonte, Liguria e Val d’Aosta sono state ammesse 9 liste (Pace Terra Dignità di Michele Santoro, esclusa per irregolarità sulla raccolta delle firme ha presentato ricorso). Tra queste, solo due (Forza Italia e Libertà) non hanno una donna come primo nome.

Per quanto riguarda il centrodestra, la corsa a Bruxelles misurerà (anche) le forze dentro al governo: la Lega alle ultime europee aveva raccolto oltre il 40% di consensi nella circoscrizione, mandando all’Europarlamento 9 deputati. Ma, politicamente, era un’altra era geologica. Ora la concorrenza è molto più attrezzata e si chiama Giorgia Meloni (capolista in tutte le circoscrizioni), il cui partito punta almeno a replicare il risultato delle ultime politiche (25%). L’obiettivo del Carroccio è quindi un più modesto 10%. Per raggiungerlo, Salvini – unico leader non candidato – ha scommesso tutto sull’effetto Vannacci, creando pesanti malumori nel partito. La stessa soglia di soddisfazione è stata dichiarata da Antonio Tajani per FI, che ripropone nel simbolo il nome di Berlusconi e punta sull’esperienza di Letizia Moratti.

Delicata anche la situazione del centrosinistra. Per il Pd il risultato delle urne rischia di essere un referendum sulla guida di Elly Schlein, che ha voluto connotare con forza sui diritti i nomi da candidare. Nella lista dem il primo posto è occupato da Cecilia Strada, ex presidente di Emergency, e nelle prime posizioni compare Alessandro Zan, padre del disegno di legge contro l’omotransfobia, candidato anche nella circoscrizione Nord Est. L’obiettivo minimo è replicare i 5 seggi ottenuti nella circoscrizione nel 2019: per arrivarci il partito schiera anche i campioni locali di preferenze come il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, l’assessore di Milano alla casa Pierfrancesco Maran e la primatista di rielezioni europee (4) Patrizia Toia. Il Pd deve però guardarsi dalla concorrenza a sinistra di Alleanza Verdi e Sinistra, che per superare lo sbarramento del 4% lancia come capolista Ilaria Salis, l’attivista brianzola detenuta in Ungheria.

Su tutti gli schieramenti incombe infine l’incognita delle formazioni di centro, Stati Uniti d’Europa di Emma Bonino e Matteo Renzi, e Azione di Carlo Calenda, alle quali si aggiunge l’outsider Cateno De Luca con la lista “omnibus“ Libertà che raggruppa 17 simboli.