Addio al vincolo sportivo: cosa cambia per gli atleti e le società dal 1° luglio

L’avvocato Paco D’Onofrio spiega i contenuti della riforma della sport che rivoluziona i rapporti tra i club e i loro tesserati

Dal 1° luglio viene cancellato il vincolo sportivo

Dal 1° luglio viene cancellato il vincolo sportivo

Milano – Ci siamo. Dal prossimo 1° luglio, dopo la proroga voluta dal ministro dello sport Andrea Abodi, verrà introdotta la Riforma dello Sport, che riguarda in il “lavoro sportivo“ ma soprattutto l’abolizione del vincolo per gli atleti di qualsiasi età. Una svolta che non passerà inosservata.

Avvocato Paco D’Onofrio, l’abolizione del vincolo sportivo fa discutere e divide: c’è chi è spaventato dalle nuove norme e chi quasi tira un sospiro di sollievo...

"Indubbiamente il vincolo sportivo ha rappresentato in passato uno strumento utile per le Società, ma anche occasione di applicazione distorta in alcuni casi, soprattutto nei confronti di atleti più giovani e dei loro genitori. Quello che era considerato un meccanismo di garanzia e di programmazione societaria, talvolta veniva usato in maniera vessatoria sulle famiglie. Ora si riscrive tutto, ma le società non potranno più fare un certo tipo di programmazione e le federazioni dovranno intervenire sui criteri dei premi di preparazione. C’erano prima, vanno rivisti ed incrementati".

Non sarà un cambiamento semplice...

"C’è la necessità di superare certi precedenti poco edificanti, vero, ma non bisogna gettare le società nello smarrimento generale. Questa riforma coglie nel segno, vuol far luce sui troppi casi di devianza che si sono registrati, ma non si deve neppure pensare che le nuove norme significhino una condanna delle società, anzi bisognerà proteggere la maggior parte delle stesse perché sono sane".

Insomma, l’abolizione del vincolo non è soluzione punitiva, ma si vogliono scongiurare abusi...

"Credo che la riforma voglia consentire a famiglie e atleti più libertà di scelta. È una norma che incide sulla vita di questi ultimi, perché ci sono tanti giovanissimi che magari non diventeranno mai professionisti, ma dovrebbero comunque godere di libertà nelle proprie scelte, che possono essere fatte non solo per velleità sportive, ma anche per motivi logistici o di studio. Parliamo di una scelta di vita e il vincolo sportivo era una misura tecnica federale che incideva molto sulle famiglie".

Si rischia però l’effetto boomerang: che a rimetterci siano le stesse famiglie, pagando rette più alte...

"Certo, perciò è importante il ruolo di tutte le federazioni, che devono trovare un punto d’equilibrio. Bisogna capire che anche le società sono al bivio: perdono un atleta dopo un solo anno e dunque meritano la possibilità di ricevere un adeguato premio di preparazione, senza essere così costrette ad aumentare la retta mensile e a chiedere maggiori contributi ai genitori per garantire continuità della propria attività. E poi non bisogna dimenticare che un conto è una società di danza, un altro è una società calcistica: perciò il compito di ogni federazione è delicato, dovrà rendere “tipico“ l’intervento a sostegno delle società, con l’onere di armonizzare la parte applicativa del vincolo..."

Nella pratica vuol dire...

"Bisogna rivedere i coefficienti dei premi di preparazione. Nel calcio cambiano anno per anno, la tabella dei coefficienti è contenuta nelle noif. Giusto per farle un esempio, se un giocatore sottoscrive un nuovo contratto con società della stessa categoria o superiore, il premio spetta agli ultimi tre club dei cinque anni precedenti"

Ricapitolando. Il 1° luglio mamma e papà di un sedicenne (perché il vincolo partiva dal compimento del sedicesimo anno di età) si presentano in sede e cosa devono firmare?

"Un contratto con vincolo annuale, tranne per i contratti di rinnovo. Diciamo che inizialmente questo determinerà una riorganizzazione delle società, ma ci saranno le modifiche noif e il premio potrebbe essere alzato. Dovremo capire nel tempo se questa “integrazione“ sia per le società uno strumento di reale sostenimento".

Chi attualmente ha un tesseramento pluriennale rimane vincolato o sarà svincolato alla data del 1° luglio 2024?

"Questo è uno degli aspetti che sarà oggetto da parte della Figc di una specifica norma transitoria, ancora da definire che sarà pubblicata nei prossimi mesi. Ma va detta un’altra cosa..."

Prego avvocato...

"L’abolizione del vincolo è un diritto per un atleta, ma non un dovere. Nel senso che oggi nessuno può dire in quanti casi effettivamente verrà esercitato. Perché magari se ne avvarrà solo il dieci per cento degli atleti interessati e gli altri resteranno “fedeli“ al club, rinnovando di anno in anno. Diciamo che è un work in progress, il 1° luglio entra in vigore un nuovo sistema destinato ad essere progressivamente rivisto. E nella prima fase sarà fondamentale il monitoraggio delle federazioni..."

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