LUCA MARINONI
Sport

Una fine annunciata: si volta pagina dopo l’accordo con la Feralpi. Da ieri è ufficiale anche per la Figc. Il Brescia sparisce dopo 114 anni

Pubblicato dalla Federazione il comunicato che estromette il club dai professionisti. Via Cellino, è l’ora di Pasini.

La Figc ha decretato la fine del Brescia calcio dopo la gestione Cellino Adesso le Rondinelle provano a ripartire aggrappandosi ad un nuovo progetto

La Figc ha decretato la fine del Brescia calcio dopo la gestione Cellino Adesso le Rondinelle provano a ripartire aggrappandosi ad un nuovo progetto

Dopo un onorato percorso di ben 114 anni di storia, il Brescia è stato escluso dal calcio professionistico. Una sentenza, quella della Figc, scontata, ma che, sotto il peso dei capi d’accusa elencati nel lungo comunicato ufficiale, chiude un capitolo molto importante, ricordando i tempi in cui nelle Rondinelle c’erano grandi campioni come Baggio, Guardiola, Hagi e Toni, Corini, Pirlo e Tonali. Il comunicato ufficiale della Figc parla di "mancato rispetto dei criteri legali ed economico-finanziari per l’ottenimento della Licenza Nazionale ai fini dell’ammissione al Campionato di serie C 2025/2026". In tal senso alla società del patron Cellino vengono contestati numerosi debiti e mancati pagamenti verso tesserati, dipendenti, collaboratori, ma anche i mancati versamenti Irpef e Inps e le pendenze verso l’Agenzia delle Entrate.

Per l’imprenditore sardo non vanno meglio le cose sul versante del "Rigamonti". Il Comune di Brescia, dopo avere ricevuto il pagamento di una sola delle due rate stabilite, ha deciso di sfrattare Cellino dall’impianto di Mompiano e, dopo che al primo incontro non si è presentato alcun rappresentante del Brescia Calcio per riconsegnare le chiavi, oggi è in programma il secondo appuntamento. Qualora non arrivasse nessun “inviato“ dell’ex patron, toccherà al fabbro rompere le serrature.

Si è dunque chiusa una porta, ma a Brescia si spera che si possa aprire un portone e tutte le speranze sono incentrate su Giuseppe Pasini, patron del Gruppo Feralpi e presidente di quella FeralpiSalò destinata a traslocare al “Rigamonti“ così da conservare il calcio professionistico in città. Un “passaggio“ che, pur comportando una corsa serrata contro il tempo per rispettare tutti gli adempimenti, ha già fatto registrare un risultato di assoluto rilievo. Sin dal momento in cui ha deciso di accettare la proposta-invito del Comune di Brescia, Pasini ha posto la condizione di non rimanere da solo in un progetto tanto impegnativo. In questo senso la presenza dell’Amministrazione Comunale ha subito raggiunto il primo obiettivo. Sosterrà infatti il progetto sportivo A2A, realtà imprenditoriale che certo non ha bisogno di presentazioni.

Si attende ora l’inserimento nel programma di altri imprenditori bresciani, che dovranno comporre la squadra che vuole Pasini. A proposito: il ds Andrea Ferretti, insieme a mister Aimo Diana, dovrà cercare di costruire un organico da primi posti in serie C (da definire il nome, si parla di Leonessa o Brixia, si sogna l’aggiunta di Brescia). Il gruppo avrebbe dovuto ritrovarsi a Salò per i primi test il 14 e il 15 luglio per partire poi per il ritiro di Piamborno dal 16 al 27, ma presumibilmente le vacanze verranno prolungate di qualche giorno. Capitolo “rosa“: rimarranno i giocatori verdeblù, ma la speranza è quella di riuscire a convincere alcune Rondinelle a sposare il nuovo progetto. Sul taccuino ci sono i nomi di Bisoli, Adorni, Dickmann e Galazzi, ma agli ex biancazzurri svincolati stanno giungendo proposte dalla B e non sarà facile convincerli a scendere in serie C…

Luca Marinoni

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