GIULIO MOLA
Sport

“Porte troppo alte”, è caos: non si disputa Brusaporto-Villa Valle di serie D. Scontro social fra i due club

Il match è saltato dopo il reclamo degli ospiti. Lite a suon di comunicati, fra presunte scorrettezze e minacce legali

Porte

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Milano – Un derby (a porte chiuse) mai giocato ma “avvelenato“ comunque dai centimetri delle porte (troppo alte), dai “laser“ usati per controllare l’altezza effettiva e soprattutto da presunte “visite private“ sul campo di gioco alla vigilia del match. E così Brusaporto-Villa Valle, valevole per la terza giornata del campionato di serie D (girone B), non solo non è neppure iniziato sabato scorso allo stadio di Casazza per decisione dell’arbitro Laugelli di Casale Monferrato dopo il reclamo degli ospiti, ma si porta dietro strascichi di polemiche dopo lo scontro “social“ fra i due club, con accuse da una parte e minacce di azioni legali dall’altra. Ancor prima delle decisioni del giudice sportivo.

L’A.S.D. Calcio Brusaporto intende fornire chiarimenti in merito alla mancata disputa della gara - si legge nel comunicato -. A causa della indisponibilità del nostro impianto di Brusaporto, la società si è attivata per garantire la regolare disputa dell’incontro, individuando come sede alternativa il campo sportivo di Casazza, struttura omologata fino al campionato di Eccellenza. Come da normativa, è stata richiesta e ottenuta l’autorizzazione in deroga per ospitare la partita a porte chiuse. Al momento dell’arrivo presso l’impianto, i dirigenti del Villa Valle hanno effettuato una misurazione delle porte con strumentazione laser portata autonomamente. Sempre nella giornata di sabato, è emerso che un dirigente del Villa Valle si era recato nei giorni precedenti presso l’impianto per effettuare una verifica privata, senza darne comunicazione ufficiale alla nostra società né agli organi federali.

La misurazione ha evidenziato una difformità nelle altezze delle due porte: una risultava superiore di circa 6 cm, l’altra di circa 3 cm rispetto agli standard regolamentari. Il Villa Valle ha quindi presentato una riserva scritta al direttore di gara, il quale ha verificato la situazione e ha concesso, come da regolamento, 45 minuti alla nostra società per provare a ristabilire le misure corrette. Nonostante i tentativi tempestivi e ripetuti da parte del nostro staff, non è stato possibile correggere il problema. E l’arbitro ha decretato l’impossibilità di dare avvio alla gara. Vogliamo però ribadire la buona fede e la massima correttezza nella gestione della vicenda ed esprimere perplessità sulle modalità e i tempi con cui gli ospiti hanno sollevato la questione tecnica, anche alla luce della visita privata effettuata all’impianto nei giorni precedenti”. 

Durissima la replica di controparte: “La Dirigenza del Villa Valle esprime la propria profonda preoccupazione e disapprovazione in merito alle recenti dichiarazioni rilasciate dalla dirigenza del Brusaporto che, a nostro avviso, risultano ingiuriose e calunniose nei confronti del nostro dirigente. Contestiamo fermamente le accuse relative alla presunta verifica delle misure delle porte durante la settimana. Tali affermazioni appaiono deliberate e volte a danneggiare la nostra reputazione e quella dei nostri rappresentanti. Abbiamo affidato mandato al nostro legale per valutare le appropriate azioni legali volte a tutelare il nostro buon nome e l’integrità dei nostri dirigenti. Per il resto, ci affidiamo alla giustizia sportiva affinché valuti e dirima le questioni relative alla condotta delle parti coinvolte”.