DIALESSANDRO LUIGI MAGGI
Sport

Olimpia, quanti alti e bassi. Premier in contropiede:: "A Milano manca serenità»

L’ex giocatore biancorosso sull’avvio complicato dei Campioni d’Italia "Pangos non mi ha mai convinto. I metodi di Messina? Non funzionano con tutti" .

di Alessandro Luigi Maggi

Roberto Premier, simbolo dell’Olimpia Milano, e del basket italiano che fu, fatica oggi a comprendere il momento dei colori biancorossi che nel cuore gli sono rimasti: "Indecifrabile. Ha giocato punto a punto con Bologna, e ha perso perchè la Virtus ha interpretato meglio i momenti chiave. Poi vince bene con l’Efes, dopo aver dominato un Valencia lanciatissimo. In campionato batte Venezia ma va a perdere a Scafati".

Peccato originale pare essere il mancato inserimento di Kevin Pangos. Dato proprio in queste ore vicino allo Zalgiris Kaunas.

"Vediamo come risolvono il problema Pangos, se lo sostituiscono o meno. A me non ha mai convinto. Ora magari va allo Zalgiris e fa sfracelli, ma mi è parso un giocatore in grado di incidere solo segnando".

Ovviamente il problema non può essere solo Pangos. In campo si vede una squadra debole anche psiologicamente, nonostante l’esperienza.

"Da ex giocatore noto una cosa: quando un giocatore sbaglia, la prima cosa che fa è voltarsi verso la panchina. Una via di mezzo tra paura e attenzione alla reazione dell’allenatore. Lo stato d’animo, insomma, non mi pare così sereno. Non dico che devi andare in campo rilassato, ma questo atteggiamento può creare un po’ di scompensi mentali a livello di gioco".

Ettore Messina e certe sue dichiarazioni sono state al centro del ciclone in questi giorni. Che ne pensa?

"Messina a livello di titoli ed esperienza non si discute. Si potrebbe al contrario dibattere su certi metodi, su certe reazioni. Lui lo fa perchè lo ha sempre fatto, ma può darsi che con determinati individui possa non funzionare".

Può essere una pecca del doppio-ruolo: allenatore e presidente?

"Ha un compito notevole, può darsi che senta il peso della responsabilità".

Messina, tuttavia, dice di essere solo un allenatore che sceglie i giocatori. Come Dan Peterson.

"Sicuro. Dan Peterson mi ha voluto a Milano a tutti i costi rompendo non poco le scatole a Toni Cappellari.

Intanto l’Olimpia Milano domani giocherà a Belgrado. Lei, il 27 febbraio 1985, segnò 21 punti proprio contro la Stella Rossa. Si ricorda?.

"Sinceramente no. Ma tra la Jugoslavia di allora, e il resto d’Europa, la rivalità era accesa. Ma ricordo quando, in maglia Gorizia, ne segnai 42 al Partizan di Dragan Kikanovic davanti a 2.500 tifosi slavi".