
Nicola Brienza, coach della Pallacanestro Cantù neopromossa in serie A
La nuova avventura in Serie A per Cantù si apre con il sorriso e la consapevolezza di avere costruito una squadra ambiziosa. Il ritorno nel torneo più prestigioso coincide con la voglia di misurarsi subito ad alti livelli: non una semplice neopromossa, ma una realtà che vuole giocare un campionato da protagonista. Il parco italiani è il cuore del progetto. La conferma di Andrea De Nicolao in regia offre esperienza e leadership, Riccardo Moraschini porta qualità e la voglia di completare un percorso di rilancio dopo anni complicati, Grant Basile garantisce talento offensivo e duttilità nel reparto lunghi. A questo zoccolo duro si aggiunge Leo Okeke, prospetto in crescita, mentre l’innesto più significativo è quello di Giordano Bortolani. La guardia ex Milano ha scelto Cantù per responsabilizzarsi, consapevole di trovarsi all’interno di un progetto che può farlo crescere ancora dopo due anni ai margini in Olimpia Milano. Il reparto stranieri racconta la voglia di rischiare e sorprendere. Jacob Gilyard, playmaker tascabile, promette fantasia e intensità, forte dell’esperienza europea e di un passaggio in NBA.
Accanto a lui spicca Xavier Sneed, già protagonista a Brindisi, cercato un anno e mezzo fa da Milano, e ora chiamato a essere il faro offensivo della squadra: fisico, punti nelle mani e qualità tecniche che possono spostare gli equilibri. A completare il reparto esterni c’è Jordan Bowden, profilo da verificare ma dalle potenzialità intriganti. Sotto canestro gli occhi sono tutti per Oumar Ballò, fresco d’argento ad Afrobasket con il Mali e in arrivo a Cantù nel weekend. Il centro di 210 cm unisce potenza e intelligenza cestistica: per il suo impatto si attendono conferme, ma il talento appare evidente. Il giocatore è atteso per il fine settimana, la sua presenza per l’amichevole di sabato con l’Urania è in dubbio. Accanto a lui ci sarà Ife Ajayi, una scommessa da Torino, giocatore di energia e pronto a guadagnarsi spazio in Serie A.
La filosofia di Brienza è chiara: valorizzare un gruppo mixato tra giovani di prospettiva, italiani già rodati e stranieri capaci di alzare il ritmo. Obiettivi: Cantù si muove con equilibrio. La salvezza resta la priorità per una neopromossa, ma la qualità del roster spinge a pensare più in alto. I playoff non sono un tabù: se tutti i tasselli si incastreranno e se gli innesti stranieri manterranno le attese, Cantù reciterà il ruolo di mina vagante. L’ambiente lo sa bene e attende con entusiasmo il debutto. Dopo la lunga rincorsa, la Serie A è tornata: Cantù non vuole più lasciarla.
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