
Dopo quattro successi consecutivi (sei risultati utili se si considerano anche i pareggi in Champions League), ieri pomeriggio il Milan è tornato ad allenarsi in vista della ripresa del campionato dopo la sosta per le Nazionali: all’orizzonte si profila la delicata sfida di San Siro contro la Juventus, appuntamento al quale Stefano Pioli dovrà presentarsi non solo senza Mike Maignan, fermato dal Giudice Sportivo un turno dopo il rosso preso a Genoa, ma anche senza Theo Hernandez, diffidato e ammonito a Marassi. Anche se nel mercato estivo il Diavolo ha salutato sia Fodé Ballo-Touré (ceduto al Fulham) che Sergino Dest, ad oggi non mancano le alternative per sopperire all’assenza del terzino francese che finora ha giocato 9 gare da titolare su 10, saltando solo la partita contro il Verona per un colpo ricevuto in allenamento subito dopo la sfida contro il Newcastle. La prima opzione possibile, e la più “classica“, vede Alessandro Florenzi come primo vice-Theo a sinistra in una canonica difesa a quattro. Contro l’Hellas, mancando Davide Calabria e Pierre Kalulu, Pioli aveva schierato un 3-4-3 con Yunus Musah a destra e Florenzi a sinistra. L’ex Roma è un giocatore duttile capace di giocare anche sull’out opposto e gli oltre 300 minuti giocati finora attestano un ottimo stato di forma, senza dimenticare il bagaglio di esperienza che si porta dietro.
La seconda alternativa, più rischiosa data la giovane età, porta al classe 2005 Davide Bartesaghi. Ormai in pianta stabile in prima squadra, il difensore ha già vissuto buoni spezzoni di gara contro Verona, Cagliari e Genoa, per un totale di 22 minuti raccolti in Serie A ma, oltre alla poca abitudine ad affrontare test delicati come quello contro i bianconeri di Allegri, il diciassettenne è attualmente convocato dall’Under 19 Azzurra, mentre Florenzi potrà allenarsi a Milanello con tutta calma nei prossimi giorni. Nato centrale, Bartesaghi ha però dimostrato di sapersi adattare nel ruolo di terzino sinistro, grazie al lavoro che sta svolgendo l’allenatore rossonero nel volerlo trasformare in un puro vice-Theo. Se entrambe le scelte non dovessero convincere Pioli e qualora l’infermeria o le partite delle Nazionali regalassero qualche scherzo inatteso, un’alternativa meno probabile ma comunque sfruttabile sarebbe quella di schierare per la prima volta a sinistra Yunus Musah, optando per una retroguardia a tre e posizionando l’ex Valencia come quarto o quinto di centrocampo. L’americano, infatti, ha ricoperto vari ruoli in carriera, dal centrocampista centrale al mediano, ma anche trequartista ed esterno a tutta fascia, dimostrando di sapersi adattare bene ai diversi sistemi di gioco. Se la tecnica va ancora smussata, a sorprendere finora è stata proprio la capacità del classe 2002 di mettersi subito a disposizione della squadra diventando un jolly capace di poter rendere in ogni zona del centrocampo.