
Jamie Vardy presentato ufficialmente a stampa e tifosi ieri al Museo del Violino di Cremona
Una giornata storica, che verrà ricordata a lungo. La speranza è che le parole possano essere confermate poi dai fatti, ma intanto la Cremonese si è goduta la presentazione di Jamie Vardy, nuovo attaccante grigiorosso e colpo di mercato più prestigioso. L’evento si è tenuto in grande stile all’Auditorium Giovanni Arvedi nel Museo del Violino. Lo strumento si lega ovviamente al celebre liutaio cremonese Antonio Stradivari, il cui cognome è subito stato preso in prestito dai tifosi e attribuito al centravanti inglese, già diventato “StradiVardy“. Segno concreto che sotto al Torrazzo, complice anche il grande avvio di stagione, l’entusiasmo è alto. Il bomber di Sheffield ha spiegato i motivi del suo arrivo e ha raccontato le prime impressioni vissute a Cremona: "Sono qui sia perché l’ho voluto io, sia perché la società mi ha desiderato. Ed è stata una scelta condivisa anche con la mia famiglia. Ho parlato poi a lungo con mister Nicola prima di arrivare. Ha una grande etica del lavoro e mi ha trasmesso passione. Ora voglio lavorare per farmi trovare pronto quando verrò chiamato in causa. Intanto sto scoprendo la città, molto divertente. Il presidente Arvedi è una persona umile. Mi ha regalato un libro su Cremona in inglese. La lingua italiana per ora è un problema, ma il calcio parla con il pallone".
Cremona in queste settimane è una città che sogna ed è quindi inevitabile il parallelo tra il Leicester, club con cui Vardy ha fatto 200 gol e scritto la storia vincendo la Premier League nel 2016. Ma l’inglese vola basso: "L’obiettivo principale è la salvezza. Anche al Leicester è sempre stato così. Qualche settimana fa nessuno credeva che la Cremonese potesse salvarsi. Il mister mi ha convinto con la sua volontà di sovvertire il pronostico. Sarà una stagione lunga, ma nel calcio si può battere chiunque e quindi vedremo partita dopo partita". Nonostante i 38 anni e una carriera di successi, Vardy ha ancora tanta voglia di dimostrare: "Voglio smentire chi non crede in me. L’età è solo un numero. Mi sono allenato tanto da solo quest’estate e ora mi sento quasi al top fisicamente. Voglio segnare, far segnare i compagni e aiutarli in ogni modo a conquistare i tre punti".
Per l’attaccante è la prima avventura all’estero, ma la sfida in un contesto diverso da quello inglese non lo spaventa: "La Serie A è un campionato competitivo, tra i migliori al mondo. La guardavo molto quando ero bambino. Magari è più tattica della Premier, ma io ho avuto Ranieri e Maresca come allenatori. Con loro ho fatto tanti gol e ho già dimostrato di potermi adattare ad un gioco “italiano“. Maresca mi ha spinto molto ad accettare questa proposta. Sono pronto".
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