di Mattia Todisco
I dati sul padel in Lombardia continuano a mostrare una crescita vertiginosa del fenomeno, anche e soprattutto sul territorio regionale. Secondo uno studio condotto da Mr Padel Paddle, infatti, da fine 2022 a oggi c’è stato un incremento in Italia delle strutture, siano esse circoli sportivi, club di padel o strutture ricettive, del 10%. Da 2.792 a 3.078 con un’aggiunta del 13% nella sola Lombardia, dove ne sono state registrate 343 in più e una crescita del 19% di campi, oggi arrivati oltre quota mille (1.044 di cui 754 indoor). Seconda dietro al Lazio per impianti complessivi, la Lombardia è in testa per numero di comuni (224) che possiedono almeno un club di padel. Le statistiche dimostrano anche che molte delle strutture nel Nord Italia continuano ad essere indoor, per ragioni prevalentemente climatiche.
Una delle società leader in Italia nella costruzione dei campi arriva da Brescia ed è opera di Claudio Galuppini, appassionato e Ceo di Italian Padel. L’azienda è stata una delle prime nel Paese ad allinearsi alle norme di sicurezza inserite da TÜV Italia, ente di certificazione, ispezione, testing e collaudi che ha stabilito le linee da seguire per avere un’omologazione. L’imprenditore bresciano è divenuto fornitore ufficiale della Fitp, Federazione italiana tennis e padel. "È stato necessario organizzare tavoli tecnici per partire da una base su cui costruire il primo punto fermo e concreto per il settore – dice Andrea Rotundo, responsabile del dipartimento di sicurezza meccanica di TÜV Italia – partendo sempre dalla sicurezza delle persone presenti dentro e fuori dal campo da gioco". In particolare le norme stabiliscono l’obbligo di utilizzo dei vetri stratificati al posto dei vetri temperati, che non garantiscono adeguata certezza riguardo alla rottura degli stessi e quindi al ferimento dei giocatori.
Alla conferenza stampa al Boga Space a Milano per presentare i dati sulla crescita del padel era presente ieri anche Max Giusti, comico e imprenditore che negli anni ha deciso di investire nel mondo della racchetta. "Per me, che ho sempre avuto un’accademia di tennis, il padel ha rappresentato nuova linfa vitale: ho visto tanto movimento generato da questo sport, con molte persone che gli si sono avvicinate anche se ferme da anni – dice Giusti -. E oggi, dopo qualche anno, è bello anche poter assistere a quella che, secondo me, è a tutti gli effetti una sorta di “seconda fase”: non solo ragazzi e adulti che si approcciano al padel incuriositi, ma bambini che iniziano la loro formazione fin da piccoli, con corsi studiati apposta per loro".
Il capoluogo lombardo si sta dimostrando sempre più vicino al padel non sono in termini di appassionati, ma anche a livello agonistico. Proprio quest’anno ha disputato il campionato di Serie A una formazione di Milano, che ha raggiunto l’obiettivo della salvezza e della quale fa parte anche Daniele Cattaneo, più volte campione italiano. "Fino a tre-quattro anni fa noi giocatori guardavamo la top 100 come un punto inarrivabile, pensavamo che noi non avremmo mai potuto arrivare al loro livello. Il livello invece in Italia ultimamente si è alzato moltissimo e penso che i ragazzi di 1415 anni, che stanno iniziando ora il loro percorso nel padel, avranno grandi possibilità di avvicinarsi ai grandi campioni".
Molti dei migliori giocatori italiani sono passati attraverso gli insegnamenti di Gustavo Spector, argentino e a lungo ct dell’Italia, creatore della Spector padel house che ha sede in diverse città italiane e la cui azienda è dedicata alla crescita del fenomeno. Nel corso della conferenza stampa si è dato spazio anche all’iniziativa di Nida Onlus, Nazionale Italiana dell’Amicizia, che attraverso lo sport si occupa di aiutare i bambini affetti da malattie rare e che grazie all’aiuto di Italian Padel costruirà dei campi a Torino nei territori di un centro sportivo distrutto. Ospiteranno quattro campi coperti con gli spogliatoi.