
Le amichevoli estive hanno evidenziato altre necessità per rafforzare la rosa. Ausilio e Marotta aspettano una possibile riapertura della Roma per Koné. In avanti può arrivare un acquisto solo in caso di occasione a fine mercato.
La telenovela si è chiusa senza il classico matrimonio. La maglia nerazzurra che desiderava Ademola Lookman, non più quella dell’Atalanta ma dell’Inter, resterà senza il suo nome sulle spalle. È la chiusura di una trattativa che ha sempre trovato ostacoli sul cammino, nonostante i tentativi degli agenti dell’attaccante di facilitare l’uscita del giocatore e la volontà del diretto interessato di lasciare Bergamo per Milano, esplicitata nel suo ultimo messaggio su Instagram.
Diversi fattori hanno soffiato in senso contrario. Primo: l’opposizione degli orobici, restii a cedere l’attaccante dopo aver già perso Retegui e per di più a farlo per una valutazione (quella fatta dall’Inter di 42 milioni più 3 di bonus) ritenuta bassa. Secondo: il comportamento del giocatore (che nel frattempo ha ripreso la via per l’Italia) ha indispettito la dirigenza atalantina, abituata a tenere duro sul prezzo di partenza, peraltro mai esplicitato ufficialmente, ma superiore ai 50 milioni di euro. Un atteggiamento che non è piaciuto nemmeno alla stessa Inter, a quel punto meno convinta di portarsi in casa un tesserato che per due estati di fila ha provato a forzare la situazione non presentandosi agli allenamenti. Terzo: l’ottimo precampionato dei due attaccanti, Bonny e Pio Esposito, a cui verrà chiesto di aiutare Lautaro Martinez e Thuram in stagione. Quarto: una serie di prove tra Mondiale per club e amichevoli in cui l’Inter di Chivu ha sempre preso gol, eccezion fatta per l’ultimo test contro l’Olympiacos, segno che qualcosa non va nella fase difensiva.
Per questo, ai piani alti di via della Liberazione, si sta pensando di virare su un centrocampista che garantisca forza fisica, personalità e presenza nelle due fasi. Mancano un po’ di chili e centimetri in mezzo, quelli che Koné avrebbe dato alla causa, se non fosse stato per lo stop dei Friedkin. Una scelta che Gasperini non ha pienamente condiviso: riconosce il valore del francese, ma preferirebbe venderlo e reinvestire, piuttosto che non completare la rosa come servirebbe per le sue idee.
Non è comunque escluso che la società prenda un giocatore delle caratteristiche di Lookman, ma non con un investimento pesante come inizialmente previsto. Potrebbe arrivare qualora si dovesse materializzare un’occasione di fine mercato, magari in prestito. I soldi veri andranno altrove, per l’innesto da affiancare agli altri palleggiatori, da Calhanoglu a Mkhitaryan, fino a Barella o Sucic. Il croato prenderà in lista Champions il posto che fino a maggio era di Asllani: trovato l’accordo di massima col Bologna a 9 milioni più il 40% sulla futura rivendita, ma non c’è ancora quello tra gli emiliani e il ragazzo. Luis Henrique riempirà lo slot lasciato libero da Zalewski, Bonny quello di Arnautovic.
Resta da cedere Taremi: aspetta l’accelerata decisiva di uno dei club di Premier (Fulham e Leeds su tutti) che si sono interessati. Al posto dell’iraniano verrà inserito il centrocampista centrale e se altri usciranno in mediana si proverà a chiudere con il quinto attaccante. Il rientro di Pio Esposito permette infatti di avere un elemento del vivaio interno in più nella lista Uefa, restando a quattro punte come l’anno scorso. In ultimo ci sarebbe la questione del ringiovanimento della difesa, ma Pavard per ora non ha trovato soluzioni gradite e così diventa difficile inserire un altro acquisto. L’età media si abbasserà naturalmente a fine stagione, quando scadranno i contratti di Acerbi, De Vrij e Darmian.
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