MATTIA TODISCO
Sport

Inter, Marotta fissa il traguardo: "L’obiettivo è la seconda stella"

L’amministratore delegato non si nasconde: "Abbiamo la squadra più forte. Lukaku? Meglio Icardi..."

Inter, Marotta fissa il traguardo: "L’obiettivo è la seconda stella"
Inter, Marotta fissa il traguardo: "L’obiettivo è la seconda stella"

L’Inter non sembra intenzionata a darsi alibi. Dal vertice della piramide, giusto un gradino sotto il presidente Zhang, l’amministratore delegato Beppe Marotta esprime convinzione sulle possibilità del gruppo. D’altrone la squadra viene da due stagioni in cui ha portato a casa quattro trofei, due volte la Coppa Italia e altrettante la Supercoppa Italiana. Ha sfiorato uno scudetto vinto con Conte ma non con Inzaghi, che ha collezionato un secondo posto a due punti dal Milan e un terzo molto più distante dal Napoli vincitore, e nell’ultima campagna europea se l’è giocata in finale di Champions League con la corazzata Manchester City. Un appuntamento che, nonostante la delusione per la sconfitta, ha dato consapevolezza a una truppa partita tra le favorite per vincere la Serie A.

Marotta, intervenuto ieri al Festival dello Sport, non si nasconde. "Se penso che la nostra sia la squadra più forte? Per me sì - risponde in maniera secca - Essere ambiziosi non è un difetto ma un pregio, tenere l’asticella alta è uno stimolo perché tutto lo staff, chi va in campo e chi sta dietro, abbia un obiettivo. Scudetto o Champions? Per il primo siamo altamente competitivi. Chiaro che vincere la Champions sarebbe un’emozione e una gratificazione per tutti gli interisti, ma è molto difficile e bisogna fare un distinguo. Lo Scudetto è una corsa a tappe in cui vince chi arriva primo, in Champions ci sono fattori per cui non sempre trionfa la squadra più forte".

Nel percorso verso la possibile seconda stella, il ventesimo scudetto della storia dell’Inter a cui manca un solo allora per la cifra tonda, tra poco ci sarà l’ostacolo del grande ex. Subito dopo la sosta si affronterà il Torino in trasferta, poi il Salisburgo in Austria a metà settimana e quindi un Inter-Roma al quale il pubblico arriverà in larga parte munito di fischietti per accogliere Lukaku. Le recenti dichiarazioni della punta in Belgio hanno riaperto il dibattito attorno al tormentato addio ai nerazzurri. "Per chi come me ha visto tante dinamiche non c’è da spaventarsi. Nel calcio il Dio denaro fa da padrone, ma ormai è il passato - dice ancora Marotta -. La panchina di Istanbul? Non credo abbia pesato, l’accettare la proposta da parte dell’Inter non dipende da un episodio ma da un rapporto di grande rispetto e riconoscenza da parte nostra. Non vedo cosa possa creare come polemica, è una cosa sterile sulla quale non vogliamo cadere. Meglio lui o Icardi? Per come sono andate le cose, meglio Icardi".

Il che è tutto dire, considerando come si sono lasciati l’Inter e l’argentino, a cui per le intemperanze della moglie-agente Wanda Nara fu tolta la fascia di capitano a metà stagione per poi cederlo al Paris Saint-Germain a campionato finito.