MATTIA TODISCO
Sport

Inter, le risorse di domani. Da Bisseck a Buchanan. Dieci giornate al termine per convincere Inzaghi

Il rush finale sarà decisivo per il futuro dei nerazzurri che hanno avuto poco spazio

Da Bisseck a Buchanan. Dieci giornate al termine per convincere Inzaghi

Da Bisseck a Buchanan. Dieci giornate al termine per convincere Inzaghi

Il finale di campionato servirà all’Inter per definire un discorso scudetto al quale manca solo la giusta chiosa. La squadra di Simone Inzaghi ha sedici punti sulla seconda, il Milan, a dieci giornate dalla fine. Basterà vincere metà delle partite in programma e se i rossoneri faranno altri passi falsi si potrà arrivare al traguardo anche con qualcosa in meno. L’obiettivo numero due, in ordine d’importanza, diventa quindi cominciare a porre le basi per il futuro, dando spazio a chi dovrà fare le fortune dell’Inter del futuro. Ci sono infatti giocatori che non sono partiti titolari, ma sono lo stesso riusciti a trovare abbondante spazio, come ad esempio Carlos Augusto oppure De Vrij. E poi c’è chi ha dimostrato di avere stoffa da Inter nonostante un impiego molto ridotto, in alcuni casi anche sorprendentemente.

Il caso emblematico è quello di Davide Frattesi. È stato uno dei giocatori più contesi della scorsa estate, ha puntato fortemente sull’Inter e giura di non essersene pentito, nonostante Inzaghi abbia puntato su Barella e Mkhitaryan come pilastri ai lati di Calhanoglu. Il centrocampista azzurro è così diventato un titolare della nazionale di Spalletti pur senza avere minutaggio abbondante in nerazzurro. L’armeno, però, ha 35 anni. Il suo rendimento è invidiabile in relazione alla carta d’identità, ma è ragionevole pensare che la prossima stagione possa essere differente. In mezzo c’è anche un Europeo che può fare da ulteriore trampolino di lancio a Frattesi, a cui lo spazio ridotto è bastato per far capire cosa può dare alla causa, visto che dietro a Martinez, Thuram e Calhanoglu il miglior realizzatore stagionale è lui.

L’infortunio di Pavard dello scorso autunno ha invece aperto una finestra in cui si è infilato con sorprendente personalità Yann Bisseck. Per mesi ha fatto panchina senza mai vedere il campo, finché il tecnico non gli ha dato due opportunità in Champions League a Salisburgo e Lisbona, partite che hanno mostrato lati positivi e ampi margini di miglioramento.

Quello che sembrava un processo lungo è diventato brevissimo a fronte di un’improvvisa esplosione: quattro partite consecutive, un gol importante col Lecce, per poi tornare di nuovo ai margini e tornare in campo di nuovo coi pugliesi e poi a Bologna risultando il match winner. La sua crescita ha indotto i dirigenti a non spingere per Tiago Djalò, oggi alla Juventus. Il ragazzo, costato 7 milioni di euro, oggi vale tre volte tanto. Ha fatto giusto in tempo a esordire, ma nulla più, Tajon Buchanan. Stava per entrare contro l’Atletico Madrid, ma Inzaghi gli ha fatto rimettere la pettorina, optando per un altro cambio. Nelle ultime dieci giornate di campionato comincerà il vero e proprio rodaggio verso il prossimo anno.

Marotta e Ausilio vogliono capire, insieme a Inzaghi, se il canadese può diventare una reale alternativa per il prossimo anno alle spalle di Dumfries o se c’è bisogno di pensare a nuovi investimenti, posto che l’olandese ha poco più di un anno di contratto e resterà oltre l’estate solo in caso di prolungamento. Le caratteristiche di Buchanan sono quelle che servono alla rosa: rapidità e dribbling, oltre alla capacità di giocare su ambo le fasce. C’è solo da capire se gli serve un temporaneo passaggio altrove oppure no.