MATTIA TODISCO
Sport

Inter-Barella l’accordo c’è già: Nicolò vuole giocare con il Ninja

Hanno lo stesso procuratore, Alessandro Beltrami, e sono amici da qualche tempo

Barella

Milano, 25 giugno 2019 -  Nicolò Barella e Radja Nainggolan sarebbero molto felici di giocare assieme. Hanno lo stesso procuratore, Alessandro Beltrami, sono amici da qualche tempo e la presenza del belga (oltre a un idolo d'infanzia che ha fatto storia all'Inter come Dejan Stankovic) è una delle motivazioni per cui il centrocampista del Cagliari ha da tempo scelto il nerazzurro. Non ha cambiato idea, sebbene le difficoltà a trovare la quadratura del cerchio tra i due club coinvolti nella trattativa abbiano causato i tentativi d'inserimento di Roma e Paris Saint-Germain. Respinti al mittente.

Non dai sardi, che sono ancora convinti di avere in mano un gioiello da 50 milioni di euro e non hanno fatto passi indietro, bensì dal giocatore. Ha dato la sua parola tempo fa, intende mantenerla. Lo aspetta a Milano un quinquennale da 2,5 milioni l'anno, lui che ora guadagna 700mila euro. Non è questione di soldi, almeno prioritariamente. Barella vede nell'Inter la società con cui può lanciare l'assalto a una carriera vincente e in Conte il tecnico che può consacrarlo. Concetti che Beltrami, ieri pomeriggio nella sede nerazzurra a Milano per parlare con i dirigenti, ha ribadito fortemente, così come ha fatto intendere che l'altro suo assistito già alle dipendenze di Suning sarebbe ben felice di restare dov'è. Radja Nainggolan non è uno a cui piace cambiare maglia spesso. Vuole mettere radici, come successo al Cagliari e poi alla Roma. Non intende lasciare l'Inter dopo un solo anno se non costretto a farlo. La posizione della società è leggermente differente: ti teniamo se non arrivano offerte all'altezza, altrimenti se ne può parlare.

Certi atteggiamenti passati, l'ultimo dei quali lo scorso anno è costato una sospensione decida da Marotta e Spalletti per reiterati ritardi, non sono tollerati da Conte. C'È chi ha la porta chiusa davanti (vedi il caso Icardi), Nainggolan non è ancora in questa categoria ma deve cambiare registro fin da subito. Pena l'impossibilità di giocare assieme all'amico Barella, che per caratteristiche ricorda molto il belga ma nella giovane carriere ha accumulato meno intemperanze extra-calcistiche. Giusto qualche giallo di troppo in campo, aspetti su cui si potrà lavorare. Per una squadra che ha chiuso l'ultima Serie A al penultimo posto per cartellini gialli (68, gli stessi del Napoli e davanti alla sola Atalanta) non è detto che sia un male avere qualcuno che può spenderli in maniera saggia.