MATTIA TODISCO
Sport

Inter: Acerbi e Sommer protagonisti del pareggio contro il Barcellona

Acerbi e Sommer, veterani dell'Inter, brillano nel pareggio 3-3 contro il Barcellona, sfidando le aspettative.

Acerbi e Sommer, veterani dell'Inter, brillano nel pareggio 3-3 contro il Barcellona, sfidando le aspettative.

Acerbi e Sommer, veterani dell'Inter, brillano nel pareggio 3-3 contro il Barcellona, sfidando le aspettative.

Li chiamano vecchietti, a 37 anni. L’età dell’atleta ha connotati differenti da quelli del comune mortale, che prima ancora degli “anta“ può ben dirsi giovane. Ma della gioventù, la fazione più esperta nello spogliatoio dell’Inter ha conservato la vitalità, lo spirito battagliero. Non è stato un imberbe, a lanciarsi nell’area del Barcellona quando martedì sera il cronometro scorreva, per gli ultimi secondi dei regolamentari. È stato Francesco Acerbi, un tumore sconfitto alle spalle, le ali tatuate sulla schiena e fotografate dagli obiettivi a bordo campo, dopo lo spogliarello di gioia per l’insperato 3-3. Solo tre anni fa, quando Inzaghi fece il diavolo per portarlo all’Inter, sembrava non volerlo nessuno. Oggi è l’eroe della piazza.

È un classe ’86, come Sommer, che gli anni li compie a dicembre e con le sue parate ha permesso che quella rete sancisse un pari e non magari una distanza accorciata. Ha fatto sì, l’elvetico, che il 4-3 di Frattesi fosse definitivo, stoppando l’ennesima rimonta stagionale dei catalani con un volo alla stregua di Julio Cesar, quindici anni dopo un salvifico e celebre intervento su Messi. Anche su di lui, erede di Onana, gravavano i dubbi degli scettici. Hanno entrambi iniziato e finito la partita di martedì, Acerbi e Sommer. Al loro fianco un altro “attempato“, il 35enne Darmian, alzatosi dalla panchina e più solido di Bisseck. Al triplice fischio non c’era invece Mkhitaryan, le cui 36 primavere si sono fatte sentire fino a spingere Inzaghi alla sostituzione. Nel frattempo l’armeno aveva mandato in porta Lautaro in occasione del rigore segnato da Calhanoglu.

La politica di Oaktree potrebbe mietere vittime proprio tra i protagonisti più esperti in rosa. Giusto Sommer sembra rischiare meno, non essendo un giocatore di movimento. Con “Pepo“ Martinez che spinge, potrebbe anche diventare un ottimo dodicesimo. Per gli altri tre, magari non tutti, il club potrebbe ha in mano una clausola che garantisce l’uscita dal contratto tramite una penale. Nessuno dei protagonisti ci sta pensando: il presente è troppo bello, troppo importante per guardare al domani. E se proprio bisognerà lasciare, meglio farlo regalandosi un trionfo in grande stile, quella Coppa che Darmian (con Pavard e Arnautovic) vanta in bacheca. Ma in quel Milan, nel 2007, non giocò nemmeno 1’.

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