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È scontro sul PalaSesto. Milano è senza ghiaccio

Revocati i diritti ai Devils per dare vita a una nuova realtà nell’hinterland. A rischio il futuro di 200 tesserati. Il presidente Portele: "Una vigliaccata".

Revocati i diritti ai Devils per dare vita a una nuova realtà nell’hinterland. A rischio il futuro di 200 tesserati. Il presidente Portele: "Una vigliaccata".

Revocati i diritti ai Devils per dare vita a una nuova realtà nell’hinterland. A rischio il futuro di 200 tesserati. Il presidente Portele: "Una vigliaccata".

Circa 200 atleti, la maggior parte dei quali ragazzi, sfrattati dal proprio campo. Le solite battaglie burocratiche, utili solo a rovinare lo sport e la passione di tanti giovani. E una disciplina che rischia di sparire definitivamente a Milano. Proprio nella stagione che culminerà con le Olimpiadi invernali del 2026. C’era una volta il capoluogo lombardo padrone d’Italia nell’hockey su ghiaccio. I ruggenti anni cinquanta, il dominio negli anni Novanta. Il legame con il mondo del calcio, sfociato nel dualismo Inter vs Milan. Angelo Moratti prima e suo figlio Massimo dopo da un parte, Silvio Berlusconi dall’altra, a sostenere per molti anni l’hockey. La Saima contro i Club Devils Milano. E infine gli ultimi sussulti vincenti tra il 2002 e il 2006 grazie ai Milano Vipers.

Poi il vuoto. La mancanza di sostegno economico e il progressivo abbandono di palazzetti storici come quello di Via Piranesi e l’Agorà. Entrambi inagibili da anni, con la squadra meneghina attuale - i Milano Devils che militano in IhL D1, terza e ultima serie italiana - costretta a trasferirsi nel palazzetto di Sesto San Giovanni.

Nelle scorse settimane i gestori del palaghiaccio sestese hanno comunicato alla società milanese la scelta di revocare loro la disponibilità delle ore ghiaccio per la prossima stagione. Alla base della decisione, l’intenzione del gestore del PalaSesto di costruire un nuovo club di proprietà. In mezzo anche la proposta di tesserare i vecchi atleti nella nuova ipotetica squadra. Il tutto annunciato in modo vago, senza presentare un progetto concreto e strutturato. I Devils si sono opposti, giustamente, ed è iniziato un vero muro contro muro. Fatto sta che a rimetterci sono e saranno principalmente i 200 tesserati. "Siamo rimasti attoniti, è una vigliaccata. Una tempistica così ravvicinata non ci lascia praticamente spazio per trovare alternative. La proposta che ci è stata fatta è un tentativo di acquisire i nostri atleti senza offrire un progetto sportivo serio. - ha spiegato con rabbia il presidente dei Devils, Udo Portele - Questa manovra ha il solo scopo di eliminare la nostra associazione, costringendoci di fatto a rinunciare alla nostra identità e alla nostra storia. Questa ci appare come una pura operazione di business".

Il fattore più preoccupante è il rischio di veder sfumare soprattutto il grosso lavoro fatto nel settore giovanile, fiore all’occhiello del Milano. Se da un lato la prima squadra non è più competitiva da tempo, dall’altro i Devils hanno investito molto sui ragazzi dell’U16 e dell’U14, molti dei quali già nel giro delle nazionali azzurre. Su internet, intanto, sono state raccolte oltre 1000 firme, nella petizione lanciata da atleti e familiari per far sì che la squadra possa continuare a giocare a Sesto. Anche perché al momento l’unica alternativa concreta è trasferirsi a Como. Una casa troppo lontana, che stravolgerebbe l’essenza e la struttura dei Milano Devils.

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