Melbourne (Australia) - Caso Djokovic e free pass per il Grande Slam di tennis a Melbourne, nonostante l’assenza di vaccini, monta la polemica. Il direttore dell’Australian Open, Craig Tiley, ha esortato Novak Djokovic a rivelare il motivo dell’«esenzione medica» che gli consentirà di partecipare al primo Grande Slam dell’anno, senza aver mai detto se sia vaccinato o meno contro il Covid. «Sarebbe certamente utile se Novak spiegasse le condizioni in base alle quali ha chiesto e ottenuto un’esenzione», ha detto ai media Tiley, che è anche presidente della Federtennis australiana. «Lo incoraggio a parlarne con la comunità... Abbiamo attraversato un periodo molto difficile negli ultimi due anni e apprezzerei alcune risposte in merito», ha aggiunto.
Sono cinque le ragioni che possono consentire un'esenzione temporanea dai requisiti del vaccino Covid-19 in Australia: 1) La prova tramite test PCR che si ha gia' avuto un'infezione da Covid-19. Questo permette di rinviare la vaccinazione per sei mesi dopo l'infezione. 2) Una "condizione medica importante" come un intervento chirurgico importante o un ricovero in ospedale per una malattia grave. 3) Un "grave evento avverso" a una precedente vaccinazione con il Covid-19, per esempio una reazione che e' pericolosa per la vita o richiede l'ospedalizzazione - se non c'e' un vaccino alternativo accettabile disponibile. 4) Persone che sono un rischio per se stessi o per gli altri durante il processo di vaccinazione, per esempio a causa di un disturbo di salute mentale. 5) Per i vaccini come Pfizer o Moderna, prova di una malattia cardiaca infiammatoria negli ultimi tre mesi. Per quale Djokovic abbia presentato domanda di esenzione non e' dato saperlo.
Tiley ha però negato che il numero uno del mondo abbia ricevuto un trattamento preferenziale per ottenere tale esenzione, durante un iter supervisionato dalle autorità australiane e da quelle dello Stato di Victoria. Un totale di 26 giocatori o membri del loro staff, sui 3.000 circa previsti in Australia, hanno chiesto un’esenzione e solo pochi di loro l’hanno ottenuta, ha spiegato. Già vincitore di 20 tornei del Grande Slam, come Roger Federer e Rafael Nadal, Djokovic punta a Melbourne al titolo che gli darebbe il record. L’Australian Open, che inizia il 17 gennaio, è il suo torneo preferito: è a Melbourne che il serbo ha vinto il suo primo Grande Slam (2008), e nessuno ha vinto tanto quanto lui (nove edizioni).

Da mesi «Nole» aveva messo in dubbio la sua partecipazione al primo Grande Slam dell’anno, a causa dell’obbligo per i giocatori di vaccinarsi contro il Covid-19 per entrare in Australia e poter competere. Ieri ha annunciato di aver ottenuto un «esonero medico» che gli consente di effettuare il viaggio. La Federazione australiana si è rifugiata dietro il segreto medico per non spiegare questa esenzione. Ma il via libera ha scatenato molte reazioni negative, in particolare da parte di alcuni giocatori che hanno denunciato un trattamento di favore nei confronti del serbo. Il quale non ha mai fatto chiarezza sul proprio stato vaccinale e ad aprile dello scorso anno si era espresso contro la vaccinazione obbligatoria, prevista poi per consentire la ripresa dei tornei nonostante la pandemia.
Ma Tiley non è certo l’unico nel gotha del tennis ad alzare le sopracciglia sul “privilegio“ concesso al campione serbo. “Sarebbe cosa buona se Djokovic desse qualche spiegazione” sull’esenzione medica all’Australian Open. L’ultimo invito al numero uno del mondo, il più recente in ordine di tempo, arriva da Toni Nadal. Lo zio di Rafael e a lungo suo coach, che ora cura l’accademia di famiglia e segue il canadese Felix Auger-Aliassime, ha pubblicato un articolo sul Pais, il principale quotidiano generalista spagnolo, in cui si è detto sorpreso dall’esito della vicenda. “Pensavo che avrebbe rinunciato o si sarebbe vaccinato” ha scritto. Toni Nadal esclude la possibilità di irregolarità o trattamenti di favore per Djokovic.
Il serbo, spiega, “non è obbligato a dare alcuna spiegazione, ma deve essere consapevole del suo ruolo di punto di riferimento mondiale in un periodo di grave crisi sanitaria che sta causando così tanto dolore”. Di fronte a uno scenario in cui “parenti non si sono potuti vedere per due anni”, ha concluso, “mi piace pensare che Djokovic darà un segnale di sensibilità e comprensione”. Intanto suo nipote Rafa ha conosciuto il suo primo avversario nel 2022, il numero 301 in carriera nel circuito Atp. Il suo percorso in singolare al Melbourne Summer Set inizierà contro il 31enne lituano Ricardas Berankis. Entrato in Top 50 nel 2016, mai arrivato negli ottavi di uno Slam, Berankis è numero 104 del mondo. A Melbourne, ha superato l’argentino Tomás Etcheverry e il turco Altug Çelikbilek nelle qualificazioni, e al primo turno ha sorpreso lo statunitense Marcos Giron 7-5 6-4.
L'esenzione a Djokovic terra' banco nei prossimi giorni ed e' probabile che - a meno di confessioni chiarificatorie dello stesso giocatore - la sua speciale condizione incidera' sul sostegno al giocatore durante i match. Possibile immaginare allora che Djokovic decida di parlare chiaramente prima del debutto? Chi lo conosce, non prende nemmeno in considerazione questa ipotesi. Nole e' fermo sulle sue posizioni e pronto a sopportare eventuali contestazioni del pubblico durante i match. Un torneo nel torneo, cominciato con due settimane di anticipo.