
Amos Mosaner durante la finale del curling (Ansa)
Ora che l’Italia torna a casa con una prestigiosissima medaglia d’oro al collo del trentino Amos Mosaner e dell’ampezzana Stefania Costantini, la curling-mania può esplodere in quasi tutta l’Italia, dove la disciplina (che ha origini antichissime, visto che i primi riscontri arrivati dalla Scozia risalgono al 16° secolo) sbarcò per la prima volta nel 1952. Perché se il nord-est raccoglie la gran parte dei tesserati, in realtà anche la Lombardia da anni può vantare numerosi appassionati e praticanti. Sesto San Giovanni, lo testimonia la storia, può ritenersi il “capoluogo“ regionale di questo sport visto che proprio nell’hinterland milanese arrivò nel 1999 grazie ad Alberto Caniatti, che fino al 2021 è stato Presidente del Jass Curling Club. Gli atleti si allenano sul ghiaccio del PalaSesto: va ricordato che il “campo“ di gara si misura su una superfice lunga circa 50 metri e larga circa 5 con un’area circolare, chiamata casa, a ciascuna estremità.
Lì si alternano varie squadre, ciascuna con quattro giocatori (due nel doppio misto), che fanno scivolare pietre di granito da 20 chili, chiamate stones, verso il lato opposto del campo. L’obiettivo, come ormai in tanti hanno imparato anche in questi giorni, è mettere le proprie pietre più vicine al punto centrale della casa rispetto a quelle della squadra avversaria. Ogni partita è divisa in riprese, chiamate “end“, in numero che varia da sei a dieci a seconda del livello di gioco.
Da oltre vent’anni, dunque, decine di appassionati si ritrovano al PalaSesto per imparare a giocare a “curling“ e ancora oggi l’attività dei corsi prosegue con discreta partecipazione di sportivi, anche giovanissimi. Non solo: dal 2015 il club organizza nel primo fine settimana di dicembre un torneo internazionale che vede la partecipazione di numerose squadre provenienti da tutta Europa (nel 2021 arrivavano da Svizzera, Francia, Austria e Polonia, oltre che naturalmente dall’Italia).Sempre al PalaSesto si allenano e giocano anche le ragazze del team Stone Cold Ladies del Jass Curling Club, unica formazione lombarda che partecipa al campionato italiano di Serie B. Al PalaSesto si allena pure un’altra società meneghina, il Milano Curling Club che può vantare atlete di assoluto valore (Martina Erba e Vasco Bergamaschi).
Spostandoci più a nord, quasi al confine con la Svizzera, troviamo le squadre che si danno battaglia nel campionato di serie C: Bormio Curling (con due team), Valdisotto, HC Varese e Seagulls Chiavenna (al torneo partecipano anche i sestesi del Jass Curling Club). Soprattutto a Bormio c’è un interessante settore giovanile guidato da Cesare Spiller skip con Stefano Spiller, Silvio Secchi e Mattia Vitalini. Il Bormio Curling è vicecampione italiano in carica della categoria “ragazzi“ e la stessa squadra aveva conquistato nel campionato 2018/19 il titolo di campione italiano nella categoria Esordienti. Oltre all’hinterland milanese, alla Valtellina e alla Valchiavenna il curling è praticato e apprezzato anche a Varese e provincia: il vero problema riguarda l’impianto dove portersi allenare perché con la riqualificazione in corso del palaghiaccio di Varese e l’indisponibilità di quello di Torino per cause tecniche, struttura alla quale ci si appoggiava fino all’anno scorso, la formazione biancorossa è stata costretta a emigrare a Cembra, in provincia di Trento. A fine dicembre, però, i niziative dimostrative si sono svolte su alcune piste ghiacciate di Viggiù, Laveno, Cuasso e Saronno. Chissà. magari proprio da qui verrà qualche futuro talento per Milano-Cortina 2026...