ALESSANDRO LUIGI MAGGI
Sport

Cotelli si prende Brescia: "Raggiunto il mio obiettivo"

L’erede di Poeta promosso capocoach: "Vivere la pressione è un privilegio"

Matteo Cotelli, nuovo capoallenatore della Germani Brescia

Matteo Cotelli, nuovo capoallenatore della Germani Brescia

Matteo Cotelli si presenta al mondo della Pallacanestro Brescia con parole chiare: "Mi piacerebbe correre di più, alzare il ritmo". Ma il sistema squadra cambierà poco rispetto al roster della finale Scudetto: "Questo ci faciliterà il compito. C’è conoscenza reciproca. Cercheremo di dare continuità al lavoro di Peppe Poeta, anche se in palestra voglio essere me stesso". "Umiltà" è la parola d’ordine per il successore di Poeta. Il coach più giovane della LBA, 38 anni, ma risoluto nella promozione capoallenatore: "Sono pronto? Sì. Mi sono formato molto in questi anni. Ho iniziato con Diana, il coach della promozione. Con Esposito c’è stato lo step più importante. Quindi con Alessandro Magro ho continuato a crescere. Infine, la grande stagione con Poeta. Essere capoallenatore era il mio obiettivo".

La narrazione del mercato vuole che ci siano state molte titubanze da parte del patron Mauro Ferrari, tanto che inizialmente il nome pareva quello di Cinzia Zanotti. Ma Cotelli non ha dubbi: "Devo molto a lui. Per l’ennesima volta Ferrari e la sua famiglia hanno confermato di credere in me. Devo restituire tutta questa fiducia". I riferimento sono importanti: "Per mia moglie la passione con cui seguo EuroLeague è una dannazione. Ho ammirato molto Fenerbahce e Olympiacos, ma è il Paris Basketball che ha portato una ventata d’aria nuova. Devi adeguarti ai giocatori che hai a disposizione, tuttavia è in quella direzione che bisogna andare".

Altro concetto è "pressione": "Lo dicono in tanti, viverla è un privilegio. La stagione passata è indimenticabile, l’obiettivo nostro è trasmettere le stesse emozioni. Questa è la mia pressione". Al fianco di Cotelli c’è la presidentessa Graziella Bragaglio: "Una grandissima gioia per noi, la sua è una storia importante. Ha vinto da assistente una Coppa Italia, ha vissuto una finale scudetto. Ha saputo attendere il suo momento". Chiusura col numero uno, Mauro Ferrari: "C’erano tanti allenatori disponibili, noi abbiamo parlato solo con Cinzia Zanotti. Su Matteo c’è stato un confronto con il cda, e ho deciso che fosse giunto il suo momento. Ho usato il termine scommessa, preferisco rettificarlo. E’ crescita professionale. Gli ho inviato una mail con sette domande, dirette, anche dure, e ho capito che era pronto. Scudetto? No, dignità".

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