LUCA MARINONI
Sport

Brescia deferito: rischio retrocessione in Serie C e vendita societaria in corso

Il Brescia affronta il deferimento per mancati pagamenti e la possibile retrocessione in Serie C. Intanto, trattative di vendita societaria avanzano.

Massimo Cellino, presidente del Brescia Calcio che rischia la retrocessione in C

Massimo Cellino, presidente del Brescia Calcio che rischia la retrocessione in C

Il Brescia è stato deferito e il 29 maggio ci sarà l’udienza davanti al Tribunale federale nazionale che si concluderà con la sentenza di primo grado. L’accusa è il mancato pagamento, nei termini previsti, delle somme dovute per Irpef e Inps. Le scadenze riguardano i mesi di febbraio e aprile e, secondo la normativa, comporterebbero quattro punti (due per ciascuna fattispecie) da scontare in questa stagione per l’irregolarità di febbraio e quattro (sempre 2+2) per quella di aprile nella prossima, con la conseguente retrocessione in Serie C. Nessun dirigente del Brescia ha preso parte fisicamente all’udienza, ma è stata presentata una memoria difensiva e ora, con il pool di avvocati che affianca il club, ci si prepara a battagliare per cercare di far valere le proprie ragioni.

La linea guida sulla quale i difensori del Brescia puntano è innanzitutto quella della buona fede, ribadendo che la società del presidente Cellino, scegliendo di ricorrere ai crediti d’imposta per compensare i debiti verso l’erario, era convinta di adempiere regolarmente ai propri doveri. Il problema è nato quando i presunti crediti fatti intravedere dal Gruppo Alfieri, che il sodalizio biancazzurro ha provveduto a denunciare in Procura e a cui si è rivolto Cellino, sono stati considerati inesigibili dall’Agenzia delle Entrate. L’operazione era stata avallata dall’ex dg Luigi Micheli, contro cui il club ha già presentato un esposto ad aprile. Il secondo nodo fondamentale si basa sulla richiesta che l’eventuale penalizzazione venga scontata nella prossima stagione, lasciando invariato l’esito di quella che si sta concludendo. Un altro capitolo molto importante di questa intricata vicenda riguarda i tempi, anche perché resta in sospeso il playout che è stato rinviato a data da destinarsi. Il processo di primo grado davanti al Ttribunale federale nazionale sarà concluso dall’immediata sentenza. Nell’eventualità di una condanna, il Brescia potrebbe ricorrere alla Corte d’Appello. Sul fronte della Lega di B e della Figc, intanto, si aprirebbe la strada per stabilire la data dello spareggio-salvezza che, con il Frosinone salvo, riguarderebbe Sampdoria e Salernitana. L’andata potrebbe essere disputata nei primi giorni di giugno.

Anche se sospeso tra la B e una C sempre più probabile, il Brescia è però nel vortice di un’altra questione determinante per il suo futuro, quella societaria. Dopo tante contestazioni e altrettanti problemi, il presidente Cellino è più che deciso a vendere. Nonostante la delicata situazione che si sta delineando, gli imprenditori interessati al Brescia non si sono defilati. Rimane infatti alta l’attenzione per una piazza che, al di là della categoria, ha fame di calcio e possiede un grande potenziale. Le trattative stanno proseguendo persino in questi giorni e, in tal senso, è tornato in gioco Francesco Marroccu, ex dg anche delle Rondinelle e a lungo uomo di fiducia dello stesso Cellino. Potrebbe essere proprio lui il trascinatore di una trattativa che fa capo a un fondo americano e che dovrebbe trovarsi in una fase tanto avanzata che nei prossimi giorni si potrebbe arrivare già al deposito del primo acconto. Questa cordata avrebbe superato di gran lunga quella bresciana che vede in Daniele Scuola (Dac) il facilitatore, ma entrambe devono fare i conti con uno scoglio non di poco conto. Il 6 giugno scadono i termini per l’iscrizione alla nuova stagione e il Brescia dovrà regolarizzare tutti i pagamenti previsti. Si parla di un esborso che potrebbe superare i sei milioni.

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