"L'ultima" di Roberto Casalino: così nascono i grandi successi della musica italiana

L'autore di Marco Mengoni, Giusy Ferreri e Alessandra Amoroso, fra gli altri, si racconta e lancia un appello: "Vorrei lavorare con Carmen Consoli"

Roberto Casalino

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"L'ultima" come "l'ultima volta in cui si fa una cosa". Che non deve essere obbligatoriamente negativa. Anzi. Roberto Casalino, 42 anni e un Festival di Sanremo vinto con il brano "L'essenziale" cantata da Marco Mengoni, è uno degli autori - scrive testi e musiche - e compositori italiani più noti degli ultimi trent'anni. Casalino, lei ha scritto tantissime canzoni per molti artisti. Giusy Ferreri, Alessandra Amoroso e Marco Mengoni su tutti. Ma oltre ad essere un autore, è anche un cantautore. Domani, venerdì 3 giugno, esce il singolo "L'ultima". Scritto e interpretato a lei. Di cosa si tratta? "Non è estivo, non ho voluto inserirmi nella corsa dei tormentoni. Anzi, è un brano piuttosto intimista. Ho scelto sonorità attuali, con occhio al mondo cantautorale romano degli anni Novanta come Federico Zampaglione, Riccardo Sinigaglia, Tiromancino. "L'ultima" parla delle ultime volte e del fatto che magari ci si sente bene dopo poche ore da quell'ultima volta. Nella canzone quasi mi sorprendo di quanto a volte possa essere facile riprendersi e del fatto che non per questo bisogna sentirsi in colpa. "L'ultima" dà un messaggio positivo, dice che non è finita ma che si può rinascere.  La canzone ènata in due momenti diversi: quello della pandemia in cui mi sentivo scuro e poi quello della rinascita. Per la prima volta ho cambiato una parte di una canzone in un momento successivo alla sua nascita"  Le sue canzoni a cui è più legato? "Sono molto affezionato a" Non ti scordar mai di me", perhé ha rappresentato l’inizio di tutto. Ma ogni canzone che scrivo rimane un frammento legato alla mia vita. Rivivo sempre le emozioni di ogni canzone. "L’essenziale" è stato la consacrazione.  Quando canto "Ti porto a cena con me" (portata da Giusy Ferreri al Festival di Sanremo 2014, ndr) è sempre difficile per me non emozionarmi". Gli artisti che preferisce? "Giusy Ferreri e Alessandra Amoroso le vorrei come vicine di casa. Giusy ha un lato dark come il mio, Alessandra invece ha sempre una dose di entusiasmo tale da coinvolgerti. Vorrei vivere in un condominio con loro, così a seconda del mio umore saprei a chi rivolgermi. Non so se loro sarebbero contente, però (ride, ndr)". Qualcuno con cui vorrebbe lavorare? "Con tanti artisti, ma Carmen Consoli è il mio sogno. Ero un suo groupie, la seguivo in ogni concerto. L'ho anche conosciuta. Per me lei è stata un faro: i suoi primi lavori, quelli del periodo di "Amore di plastica", mi hanno indicato la strada. Mi hanno fatto capire dove volevo arrivare e come dovevo farlo. Era molto diretta, arrivata dritta al cuore. Grazie a lei ho capito di doverlo fare anch'io. Carmen, questo è un appello per te (ride, ndr): so che ti scrivi le canzoni da sola, ma se un giorno volessi lavorare con me il brano sarebbe una bomba. Non mi interessa se non sarà subito, basta che tu mi dia una data. Io aspetterò (ride, ndr)". Come nasce una sua canzone? E' vero che gli artisti sono tutti tormentati? "Il tormento in me c'è sempre, è misto alla malinconia che credo di aver avuto sin dalla nascita (ride, ndr). Le idee per le canzoni mi vengono vivendo e quindi nei momenti più disparati: quando sono in auto, a cena con gli amici, al supermercato. Difficilmente decido di sedermi e scrivere una canzone. Gli amici mi prendono in giro e dicono "Ecco, adesso va alla rotonda e scrive una canzone". Le mie canzoni nascono da quello che vivo. Non è vero che l'artista scrive solo quando è tormentato. Quando sto bene riesco a guardare i miei tormenti con una lucidità che magari non ho quando li sto vivendo, quando sto veramente male. Certo, le canzoni allegre si scrivono quando si è davvero allegri altrimenti non si riesce a entrare nel mood. Il dolore invece si riesce a raccontare un po' sempre, ci accompagna in più occasioni". Quando ha cominciato a fare musica? "Ho scritto la mia prima canzone a 11 anni, prima suonavo la chitarra. Ho sempre coltivato la musica da autodidatta. Nascendo come cantautore, non volevo dare le mie canzoni a nessuno come alternativa. Poi però ho visto Giusy Ferrei a X Factor e mi è piaciuta subito. Così ho proposto la mia "Non ti scordar mai di me" a lei e ho capito che potevo fare entrambe le cose: scrivere e tenermi le mie canzoni, ma anche scriverne per altri". Lei ha "vinto" il Festival di Sanremo 2013 con "L'essenziale" cantata da Marco Mengoni. Ha qualche aneddoto legato a quella canzone? "Diversi. "L'essenziale" era un brano che girava nell'ambiente già da un anno, ma aveva ricevuto alcuni rifiuti anche di artisti importanti: sembrava che non lo volesse cantare nessuno. Poi ecco, di nuovo,  X Factor e Marco Mengoni. L'abbiamo proposta a lui e ci abbiamo lavorato insieme. Pensavo fosse una canzone che piaceva solo a noi e infatti mi sono guardato tutto il Festival di Sanremo 2013 da casa. Per la finale, l'editore mi dice di prendere il treno e andare a Sanremo che magari sul podio saremmo arrivati perché il brano stava piacendo. Io sono andato a Sanremo, ma ho visto la finale in albergo pensando che sarei andato a dormire a fine puntata e la mattina, deluso, sarei tornato a casa. Avevo prenotato il treno alle 7. E' finita che Marco ha vinto il Festival e quella è stata la notte più lunga della mia vita. Sono tornato a casa la mattina, in treno, distrutto dai festeggiamenti. E io che pensavo che avrei dormito".  Domanda imprescindibile: avrà qualche brano a Sanremo il prossimo anno? "Il Festival di Sanremo è sempre un'incognita. Certo, io canzoni importanti da parte ne ho e magari se si presentasse l'occasione. Nuovo appello a Carmen Consoli: andiamo a Sanremo insieme? Con una canzone nostra. Puoi anche lavorarci di più tu. Fammi sapere (ride, ndr)".