
Lodi, il servizio di ristorazione dell’evento Special Olympics affidato agli allievi dell’istituto Einaudi con la supervisione di due docenti.
L’organizzazione dei pasti dei Laus Open Games che si sono svolti a Lodi, dal 9 all’11 maggio scorsi è stata affidata all’istituto Einaudi del capoluogo e in particolare al professore di cucina Francesco Algieri che insieme al suo collega Gianfranco Agresta ha coordinato tutte le attività. "Abbiamo lavorato per tre giorni tra preparazione e servizio e tutto questo è stato possibile grazie agli studenti – riferiscono i docenti dell’istituto superiore –. Tutto questo è stato possibile anche grazie alla sinergia che abbiamo creato con la croce rossa di Lodi e la protezione civile che hanno messo a disposizione le cucine da campo".
"Siamo partiti dalla definizione di un menu equilibrato, considerando i gusti degli ospiti e le esigenze nutrizionali, abbiamo calcolato con precisione le derrate alimentari da ordinare per evitare gli sprechi, abbiamo eseguito controlli di qualità durante la preparazione per assicurarci che i pasti siano e conformi alle norme igienico-sanitarie – aggiungono –. Per noi è stata la terza edizione degli Special Olympic in cui siamo stati impegnati in prima persona. La prima edizione era stata a Lodi, la seconda a Codogno e la terza appunto quella del secondo fine settimana di questo mese". "Al centro della comunità educante c’è una scuola aperta al territorio, che sappia offrire opportunità e non solo competenze e conoscenze – sottolineano sempre i professori –. Che aiuti ragazzi e ragazze ad uscire dalla ferocia della percezione di mancanza di senso, che abbia il fine di insegnare ad imparare, inserita in una rete di collegamento e co-azione con tutte le realtà del territorio che abbiano a cuore il futuro dell’umanità".
"Servire 900 pasti in due giorni è un’attività complessa che richiede una pianificazione dettagliata e una gestione efficiente. La preparazione dei pasti, la loro distribuzione, il servizio in sala e la pulizia successiva richiedono un’organizzazione precisa per garantire una esperienza positiva per gli ospiti e per il personale" conclude il professor Algieri. Profonda soddisfazione è stata espressa anche dalla dirigente scolastica Laura Majocchi la quale ha anche auspicato in futuro altre attività a favore di enti terzi per permettere agli studenti di relazionarsi con la realtà.
La “scuola del fare”, o didattica laboratoriale, è l’approccio educativo che sceglie da sempre l’Istituto Einaudi di Lodi, attraverso l’esperienza pratica e il coinvolgimento attivo degli studenti permette di sviluppare autonomia, capacità di problem solving e competenze pratiche rendendo l’apprendimento più coinvolgente e significativo. I Laus Open Games ha visto sfidarsi oltre 500 atleti, con e senza disabilità intellettiva, provenienti da tutta Italia. Diverse le discipline in cui si sono cimentati: i giochi regionali di atletica leggera, poi badminton, ginnastica artistica e beach volley. Molto partecipata era stata la cerimonia di accensione della fiaccola olimpica avvenuta nel tardo pomeriggio di venerdì 9 maggio.
"Insieme all’amministrazione comunale siamo riusciti a riportare qui a Lodi questa manifestazione dopo sei anni - aveva dichiarato dal palco Alessandra Sanna, presidente di ASD No Limits, organizzatrice principale dell’evento –. In questi ventitrè anni in cui ci siamo spesi abbiamo reso Lodi più aperta e inclusiva".