L’alluvione e la reazione: "Esce l’Adda". 400 sfollati

Gli allarmi ignorati, le polemiche, la conta dei danni. E la macchina dei soccorsi. Ancora una volta i lodigiani dimostrarono un grande cuore per chi è in difficoltà.

La copertina dell’edizione Lodi del quotidiano Il Giorno dopo l’alluvione

La copertina dell’edizione Lodi del quotidiano Il Giorno dopo l’alluvione

È stata una giornata convulsa quella di ieri, dopo una notte drammatica, con l’Adda che aveva invaso gran parte della Città Bassa.

Dopo l’intervento della Protezione civile, che ha messo in campo uomini e mezzi (tutte le forze di soccorso e dell’ordine sono state coinvolte dalla Prefettura) per portare in salvo i circa 400 sfollati, in gran parte dirottati alla palestra della scuola Spezzaferri (ma molti hanno preferito essere ospitati da parenti e amici), ieri si è cercato di fare il punto della situazione.

In via precauzionale, il sindaco di Lodi Aurelio Ferrari ha deciso di far chiudere oggi e domani tutte le scuole di ogni ordine e grado. Aperte invece tutte le strade di accesso alla città, mentre il ponte urbano sull’Adda continua ad essere off limits al traffico. Tutto regolare pure per

quanto riguarda i trasporti e i servizi sanitari, ospedale compreso.

L’Adda, intanto, dopo aver raggiunto ieri notte i 3 metri e 43 sopra lo zero idrometrico, ha cominciato a defluire e ieri in serata era già tornato nel suo alveo, lasciando però alle sue spalle una miriade di case ancora allagate, come in Oltreadda, dove i box sono stati addirittura costruiti sotto il livello del fiume.

Situazione drammatica anche a Bertonico, dove l’Adda ha travolto due cascine. Dieci persone sono state messe in salvo, per un caso è intervenuto anche un elicottero, mentre numerosi animali sono morti annegati.