Lago e montagne da vivere di corsa

Ultratrail, skyrace ma anche percorsi di trekking: il territorio del Lario richiama sempre più appassionati

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di Federico Magni

Capitale dell’alpinismo, ma sempre più anche della corsa in montagna. Lecco, il lago, il suo territorio e le sue pareti aspre, che hanno forgiato i più forti scalatori del mondo, sono diventati la scenografia di alcune delle più spettacolari e faticose competizioni di corsa in Italia, come la gara di 250 chilometri attorno al perimetro del Lario che si è conclusa nei giorni scorsi al traguardo di piazza Garibaldi. La Utlac 250 dominata dall’altoatesino Peter Kienzl con 49 ore 34 minuti e la piemontese Marina Plavan (67ore, 3 minuti) è un progetto che parte da lontano. Sono passati ormai 22 anni da quando sui sentieri che collegano in quota le Grigne si affrontavano per la prima volta i più forti atleti del mondo nel trofeo “Scaccabarozzi”, organizzato dall’attivissimo Cai Missaglia e dedicato a Giacomo Scaccabarozzi, alpinista scomparso proprio in Grigna nell’agosto del 1998. Edizione dopo edizione la competizione continuò a guadagnare prestigio a livello internazionale tanto che allora, fra i giovani sotto i riflettori di quello che all’epoca era conosciuto come il circuito delle “Skymarathon”, c’era anche un giovanissimo Kílian Jornet i Burgada, che negli anni sarebbe diventato una superstar delle corse in montagna, delle ultramartone, dello scialpinismo e pure dell’alpinismo d’alta quota.

Sulla scia di quell’esperienza, sui sentieri che portano in quota, sullo splendido balcone che le cime lecchesi offrono sullo spettacolo del lago e della Pianura Padana, c’è stato un fiorire di competizioni più o meno lunghe e impegnative, “vertical“ o con soluzioni “inedite“ come quelle della Resegup, che ha avuto un successo tutto suo, con un’esplosione di iscrizioni un’edizione dopo l’altra. La competizione parte dal centro di Lecco, raggiunge la vetta del monte Resegone a 1875 metri per poi ributtarsi a capofitto verso il lungolago. Negli anni aveva preso forma anche l’idea di un “gran trail“ delle Grigne, una gara di corsa di 100 chilometri per 7.500 metri di dislivello su e giù per le montagne lecchesi con un’edizione “zero“ che si svolse nel 2016. La passione per la corsa in montagna infatti guadagna sempre più seguaci e, frequentando i sentieri lecchesi, non è difficile imbattersi in tanti atleti impegnati negli allenamenti. Con la prima edizione alla quale ha preso parte un gruppo di valorosi, la Utlac 250 sembra aver tirato tutte le somme delle esperienza maturate in vent’anni di competizioni sulle cime del Lario. La Utlac è praticamente un giro totale, sui sentieri in quota, del Lago di Como per complessivi 258 chilometri, con un dislivello positivo di 15.500 metri. Cose da specialisti ma anche vetrina per il territorio. Un tracciato definito dagli stessi atleti "Uno dei percorsi più belli". "Per chi vive il lago è bello poter pensare di fare tutto il giro con le proprie forze attraverso i sentieri più importanti del territorio. È una bella sfida. Adesso che conosciamo gli ultra trail non è più una cosa così impossibile ed è utile anche per gli appassionati di trekking che possono affrontare le varie parti del tracciato godendosi le passeggiate al loro ritmo - conferma Marta Poretti atleta specialista di ultra trail e fra gli organizzatori della gara -. Sul territorio la gara ha lasciato il segno e credo che possa crescere anche a livello internazionale. Dopo questa esperienza so che c’è già l’interesse di atleti di altri paesi e ha tutte le potenzialità per diventare una gara importante". Il lago, i suoi panorami e la fama nel mondo faranno il resto.