Il coro dedicato alla diva Mafalda "Lirica per tutti"

Il più giovane ha 28 anni, il più grande 90, sono in 40. E dispensano l’Opera oltre i templi della musica

Il coro dedicato  alla diva Mafalda

Il coro dedicato alla diva Mafalda

di Grazia Lissi

La voglia di cantare c’era già ma il desiderio di cambiare e arricchire il repertorio arriva nel 2009. Nasce così "da un ramo" di un coro di musica sacra l’attuale Associazione Coro Lirico Mafalda Favero, presidente Nicoletta Ravasio. Dal 2011 il Coro è intitolato al celebre soprano di origini ferraresi che amava trascorrere le vacanze estive a Rossino, località nei pressi di Calolziocorte. Dedicare al soprano melodrammatico scomparso nel 1981 un Coro amatoriale è coraggioso e importante, Favero è stata diretta nel 1929 da Toscanini iniziando una collaborazione con il Teatro alla Scala, famose le sue interpretazioni nazionali e internazionali di Violetta, Tosca, Mimì, Manon Lescaut e Madama Butterfly. E alla brava Matilde rende omaggio anche il repertorio, rigorosamente lirico, sempre in versione integrale fra cui "I Pagliacci", "Norma", "Cavalleria Rusticana" e "Lucia di Lammermoor" l’ultima produzione è stata "La Traviata" di Giuseppe Verdi che ha debuttato al Cinema Teatro Smeraldo di Airuno. "Il Teatro sempre strato il nostro maggiore sostenitore e spesso ci suggerisce il titolo da mettere in scena" racconta Laura Gilomena, corista fin dalla prima ora, ha studiato canto e pianoforte, oggi lavora come commercialista. "La composizione del nostro Coro è varia e mista sia come età che come professione, alcuni sono già in pensione. Le donne sono sempre un numero superiore; quest’anno sono entrate nuove voci giovani, per tanto tempo sono stata io la più giovane dell’ensemble ma sono nata nel 1987 e adesso questo ruolo passa a un ragazzo di ventotto anni, il più anziano ha novantatre anni".

Continua spiegando l’entusiasmo che unisce il gruppo. "Nelle opere scenografie, costumi sono creati e realizzati da noi o noleggiati se i tempi si fanno stretti; nei ruoli solisti si esibiscono professionisti, spesso impegnati anche in altri cori, fra noi ci sono coristi che sanno leggere la musica e altri vanno a orecchio e seguono gli insegnamenti dei maestri senza leggere lo spartito". Con una ricerca accurata il coro sceglie i solisti e l’orchestra. "Fare lirica è molto impegnativo ma ognuno di noi è convinto che portare l’opera italiana in luoghi dove non arriverebbe mai, a persone che non hanno l’opportunità di andare alla Scala o in altri teatri lirici sia importantissimo. L’opera è stata scritta e musicata per tutti". Il filo rosso che unisce un corista all’altro è indissolubile, si chiama passione. Quaranta elementi, un consiglio direttivo quasi esclusivamente femminile, insegnanti di musica e amatori che ascoltano la lirica da sempre, altri che dopo averla scoperta non l’hanno più lasciata. Laura Gilomena conclude: "Dieci anni fa abbiamo debuttato con ’La Traviata’, quest’anno dopo essere stati fermi per Covid abbiamo deciso di riprenderla. Ci ha portato fortuna".