Se il design nomade esplora le dimore storiche

Il festival ideato da Lorenzo Butti racconta i cambiamenti sociali con creazioni contemporanee all’interno di palazzi antichi

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Prendi un luogo magico come il lago di Como, scegli uno dei palazzi storici che danno valore al territorio e aggiungi arte e design. É così che è nato il "Lake Como design festival", dall’idea di una comunità di designer e creativi pronto a scaldare i motori anche nella prossima edizione che si differenzia dal Salone del Mobile, milanesissimo, per affrontare con ritmi molto più lenti, un tema dedicato alla natura: "Naturalis Histora" di Plinio il Vecchio. Un evento diffuso alla scoperta di luoghi che raccontano una storia, a volte inaccessibili che si aprono per l’occasione. Un evento nell’evento.

Un appuntamento annuale a tema, un momento di esposizione, riflessione e ricerca.

Lorenzo Butti, ideatore e direttore artistico del Festival, anni vissuti a Milano e il desiderio di tornare nel luogo natìo con la famiglia, ha avuto l’intuizione giusta: quella di far scoprire l’immenso patrimonio artistico e architettonico presente sul territorio del Lago di Como, forse un po’ troppo sottovalutato. "Tanti vip, spazi extralusso, ma perché non investire un po’ di più nei contenuti culturali?" Ha pensato Butti. Un percorso di conoscenza, quello verso la cultura, sempre più indispensabile in un’epoca di globalizzazione.

L’arte aiuta a conoscere e ricordare, attraverso esposizioni site-specific di design, le diversità in un rinnovato dialogo tra differenti culture.

"Un percorso - spiega - che parte da ciò che la storia ci ha tramandato, per arrivare alla fondamentale consapevolezza dell’importanza della conservazione di ciò che abbiamo, la creazione di ciò che ancora non c’è e la promozione della nostra memoria". Intorno al lago quindi mostre, talk ed eventi all’interno di luoghi storici, inediti o dimenticati del territorio comasco e della città. Il concept del festival punta ad instaurare un dialogo che sia permanente tra storia, architettura, design e arte.

"Da tempo in questa città bellissima, mancavano un po’ gli eventi culturali - spiega ancora Butti - da qui l’idea di valorizzarla con tutte le arti". Diverso dal Salone del Mobile di Milano? "Molto - spiega Butti - qui abbimao location che sono rigorosamente storiche che ospitano design contemporaneo". Nell’ultima edizione è stato esplorato il neo-nomadismo: un concetto che spazia in modo fluido tra la vita reale e quella digitale. Una ricognizione sui nuovi nomadismi culturali e lavorativi, su quelli da sempre presenti nella storia e legati oggi al divario economico e ai cambiamenti climatici. Un’indagine su come il costante movimento di persone stia caratterizzando questo momento storico, influenzando anche le arti, l’architettura e il design. Questa indagine la trasferiremo sulla "Natura" in senso lato.

Anna Giorgi