Buono come il Pane di Sandro, cuore d’oro

Nel panificio di Cometa che dà lavoro ai ragazzi con disabilità o in situazioni difficili: farine di qualità, lievito madre e tanta solidarietà

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Il “Pane di Sandro” è per tutti, ma non è un prodotto qualsiasi. Dietro c’è il grande cuore dell’Associazione Cometa e dei suoi ragazzi che impastando e infornando imparano a dare forma e sapore alla loro vita. Un’attività nata per favorire l’integrazione sociale e l’inserimento lavorativo di ragazzi con disabilità e giovani che vivono situazioni sociali, economiche e personali difficili.

"Questo luogo è dedicato a Sandro. Un bambino che è diventato grande con il cuore aperto al mondo - spiega il fondatore di Cometa, Erasmo Figini - Che incontrandoci si è sentito “come a casa”. Uno di quegli amici che nel silenzio è al nostro fianco tutti i giorni. È un luogo d’incontro. Perché Sandro lo si può incontrare nelle facce di Giovanna, Clarissa, Filippo, Antonio… di tutti quegli amici che sono il pane quotidiano che sostiene Cometa e chi passerà a trovarci".

Il Pane di Sandro, come il bar bistrot Anagramma a Cernobbio e il negozio for&from a Como, è nato da una sollecitazione della realtà: il bisogno di molti giovani fragili e in difficoltà a trovare un lavoro in un momento reso ancor più difficile dalle conseguenze della pandemia e ora dalla guerra.

La produzione di prodotti artigianali della panetteria, infatti, è iniziata durante il lockdown per non lasciare senza lavoro le ragazze e i ragazzi coinvolti nell’attività di catering di Cometa, che si è bruscamente interrotta per l’emergenza sanitaria da Covid 19.

Marco, responsabile del catering, e Antonio, maestro pasticciere, hanno studiato una ricetta con farine di qualità e lievito madre, e un ciclo di produzione di 2 giorni per rispettare il naturale ciclo di lievitazione del prodotto.

"L’idea di questa nuova avventura – prosegue Figini -, in un momento difficile come quello che ancora stiamo vivendo, è nata dal desiderio di ripartire da ciò che sostiene la vita di tutti i giorni. Mettendo il cuore in tutto quello che facciamo. Cosa più del pane poteva sostenere questo inizio?".

Grazie soprattutto al sostegno di Fondazione San Zeno si è reso così possibile l’avvio e la creazione di questa nuova attività, il locale si trova vicino all’oratorio di San Giuseppe al numero 67 di via Carso, in locali prima adibiti a ristorante ed è concepito per diventare un luogo d’incontro per favorire il ritrovarsi tra le persone in un momento in cui davvero quello che aiuta a vivere è il “pane quotidiano” di un’amicizia offerta a tutti, per essere insieme ogni giorno.

"Ci sono delle persone che hanno il coraggio di reinventarsi e di riproporsi anche quando ci sono situazioni difficili e impegnative – ha ricordato il vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni il giorno dell’inaugurazione del panificio – però bisogna sviluppare la creatività e se qualcuno potrebbe dire impossibile, ecco se è impossibile allora si farà".

Roberto Canali