L’arte della semplicità. Apre il bistrot Via Stampa

Nel cuore del Carrobbio la nuova sfida del “vignaiolo“ Marco Guzzetti "Gusto, eleganza, genuinità: così vogliamo conquistare la frenetica Milano".

L’arte della semplicità. Apre il bistrot Via Stampa

L’arte della semplicità. Apre il bistrot Via Stampa

"Sono ossessionato dalla genuinità, in tutte le sue forme". A tavola e non solo. Parola di Marco Guzzetti, 28 anni, "vignaiolo e imprenditore" come ama definirsi, che sette anni fa ha lasciato la Milano dei lustrini per scegliere di tornare alle radici. Nel vero senso della parola. Alla terra. Colpo di zappa dopo colpo di zappa, voleva cambiare il mondo. E nel suo piccolo ci è pure riuscito.

Dopo tre anni da agricoltore (vita dura, sui 6 ettari di terra della famiglia a Borgomaro), dopo il lavoro da contadino dall’alba alle 17, annodava il grembiule per il turno nel suo nuovo locale, l’osteria Amaro, come il torrente che attraversa il borgo. Un luogo del cuore condiviso con la sua compagna, Matilde, che l’ha seguito nell’avventura. Con una missione chiara: conquistare il cuore dei liguri. Ventisei coperti, piatti della tradizione, rivisitazioni intelligenti. In un territorio difficile perché, come dice Marco, "i liguri a casa mangiano benissimo". Ma anche qui, obiettivo raggiunto. Con la filosofia dello spreco azzerato. "Tavoli prenotati, spesa giusta e se avanzava qualcosa, lo mangiavamo noi...".

E sono arrivate le prime bottiglie prodotte dai suoi 4 ettari di vigneti, trasformate in vino in garage quasi fosse uno “Steve Jobs contadino“, si sono trasformate in 3.500 bottiglie prodotte ogni anno e apprezzate in tutto il Nord, non solo italiano ma anche europeo. "I turisti venivano in garage, mi guardavano al lavoro e si innamoravano del vino. Che orgoglio", sorride oggi Marco. Mai domo, non si è accontentato del successo nel “piccolo borgo antico“ ma si è dato una nuova sfida.

Conquistare Milano. Ma non con social, paillettes e finti sorrisi. L’esatto contrario. "In questa opprimente cultura dell’immagine, sempre più stratificata, e nella ricerca sempre più estrema della complessità, voglio offrire luoghi e sapori genuini, semplici ma non banali. Con un occhio attentio al bello e al buono".

Con l’unica ricetta che conosce: l’assoluta genuinità. L’arte del buon vivere e del vivere in bellezza, passione per la terra e per il cibo sincero, ritrovo per menti curiose. Questa l’essenza del suo “Via Stampa”, bistrot aperto da settembre a due passi dal Carrobbio. Minimalismo, cucina concreta, materie prime di altissima qualità e un’idea rinascimentale del convivio. Il piacere del silenzio nel rumore di fondo della Milano che non si ferma mai. Piatti Pop, "che sta per popolari", sorride Guzzetti. Il menù cambia ogni due mesi, per riappacificare la frenesia metropolitana con i ritmi lenti delle stagioni. Con l’altra ossessione, la sostenibilità, ad annodare i fili della passione. "Dalla carta dei piatti alla carta nei bagni, qui è tutto ecosostenibile – racconta Guzzetti – e, dato che Matilde studia Filosofia del Cibo e benessere animali, il menù è sempre più vegetale". Il tutto, accompagnato da una ricercata selezione di vini artigianali, l’anima del bistrot. Provenienti non solo più dal Podere del Maro, ma anche da una seconda azienda costituita dal “vignaiolo“ Guzzetti nel 2022 a Vinchio, nel Monferrato Astigiano. Per offrire al cliente emozioni lente come un buon bicchiere di vino, nel veloce fluire della vita milanese. Per riassaporare il sapore antico della convivialità.