Una delle poche buone notizie degli anni post Covid? L’inflazione galoppante e i salari al palo hanno alzato l’attenzione degli italiani (e non solo la loro, per fortuna) agli sprechi di cibo. E i frutti li ha raccolti anche la App “Too Good To Go” che nel 2022 ha segnato un +51% di download, arrivando a contare in Italia oltre 7 milioni di utenti. E la popolarità del servizio si è estesa ai commercianti, con una crescita del 40% di aziende e negozi partner che usano Too Good To Go per vendere i loro prodotti. Il meccanismo, ideato nel 2015 in Danimarca con l’obiettivo di ridurre lo spreco alimentare, è semplice quanto geniale, e parte da due dati di fatto: il 40% del cibo nel mondo viene sprecato e causa il 10% delle emissioni di gas serra. Invece questa applicazione consente ai clienti di ritirare “surprise bag“ con dentro prodotti che altrimenti i negozianti rischierebbero di sprecare. Con vantaggi da ambo i lati del bancone: il cittadino compra a un terzo del prezzo da listino; il negoziante di turno - che gestisca panificio, pasticceria, ristorante, gastronomia o supermarket - vende merci che rischiano di dover buttare. Calcoli alla mano, su una “surprise bag“ da 15 euro, il cliente paga solo 5 euro, di cui 4 vanno all’attività e uno all’App. Risultati? Too Good To Go è presente in 15 Paesi d’Europa, negli Stati Uniti e in Canada, e ha sfondato quota 62 milioni di utenti. Milano e Roma, in Italia, fanno da apripista e nel 2022 oltre un milione le persone hanno scaricato l’app, contribuendo a salvare, rispettivamente, 410mila (+10,29%) e 565mila pasti (+18,09%). Mirco Cerisola, Country Director per l’Italia di Too Good To Go, ragiona: "Non esiste una motivazione univoca di acquisto, ma variano da un utente all’altro. Alcuni vogliono contribuire a ridurre gli sprechi alimentari, altri la considerano un’opportunità per provare prodotti nuovi dei commercianti locali, così come sono motivati anche dal risparmio economico". I dipendenti dell’App in Italia sono 60, "focalizzati sull’assistenza ai partner". E tanto, secondo Cerisola, resta da fare. Dalla creazione di Too Good To Go, sono serviti sei anni per raggiungere i primi 100 milioni di pasti salvati. I successivi 100 milioni sono arrivati in meno di un anno e mezzo. "E restano alti i margini di crescita, prevedo aumenti a ritmi simili anche nei prossimi anni". Con un impatto positivo sulla società e sul pianeta semplicemente evitando che cibo buono e di qualità vada sprecato. "Ogni singolo gesto che contrasta lo spreco alimentare contribuisce a salvaguardare il nostro Pianeta", chiude il cerchio Cerisola. E più che un programma di business, sembra una filosofia. Si spera vincente. Per il bene di tutti.
Trova MiFenomeno Too Good To Go. "Così riduciamo gli sprechi"