Diabolik, così umano e moderno: "Così conservo la sua leggenda"

Mario Gomboli, custode dell’eredità delle Giussani: la mia avventura cominciò da studente squattrinato

Diabolik, così umano e moderno: "Così conservo la sua leggenda"

Diabolik, così umano e moderno: "Così conservo la sua leggenda"

Diabolik è uno dei personaggi dei fumetti più amati. Nato nel lontano 1962, gode, ancora oggi, di enorme seguito e credito. Merito soprattutto della figura di Mario Gomboli, l’uomo che porta avanti, con dedizione e passione, la missione delle sorelle Giussani. Alla guida della casa editrice milanese Astorina, è il portavoce dell’essenza di Diabolik.

Mario, come nasce il suo rapporto con le sorelle Giussani e la casa editrice Astorina? "Bisogna tornare indietro al 1967. Al tempo avevo bisogno di soldi per frequentare l’università. Alfredo Castelli, che già collaborava con Astorina, mi presentò e così cominciò la mia collaborazione con le Giussani. Un lungo viaggio…"

Nel 1999 la svolta con il suo ingresso come socio e direttore generale.

"Un’idea di Luciana. Aveva problemi di salute e ha chiesto a me se fossi disponibile a portare avanti il progetto. Una grande responsabilità. Dico sempre che, in questo mestiere, ti devi divertire, se no è meglio lasciar stare. L’esperienza è importante ma ci vuole la passione. Ed è quello che ho sempre messo nel mio lavoro, rispettando sempre il volere delle sorelle Giussani…".

Diabolik può essere visto come un’eccellenza milanese, viste le sue origini…

"È così. Diabolik nasce a Milano e non a caso. Prima del suo arrivo, non esistevano fumetti per adulti. Angela Giussani ha avuto l’idea del fumetto a Piazza Cadorna, guardando i pendolari che salivano, ammassati, sui treni. Non essendoci spazio per leggere i quotidiani, molto ingombranti, ecco l’idea di un fumetto. Piccole dimensioni e di facile consultazione, grazie alle immagini. Una lettura veloce e comoda".

Parliamo proprio di Angela e Luciana Giussani. Il loro Diabolik non invecchia mai. Come è possibile?

"Perché è nato nel modo corretto. L’idea di base era ottima. Clerville, la città dove sono ambientate le avventure di Diabolik, ricorda Milano e Parigi, quindi è riconoscibile dai lettori. I protagonisti non sono supereroi. Diabolik può ferirsi, morire, commettere errori. Questa umanità gli ha dato carattere e gli ha permesso di piacere a più generazioni. Le storie raccontate sono sempre state attuali, spesso in anticipo sui tempi. Infine, Diabolik è un ladro e un assassino, ma con un’etica. Non prova gioia nell’uccidere, quindi tutti possono immedesimarsi in lui".

Diabolik unico nel suo genere ma anche Eva Kant…

"Credo che solo due donne avrebbero potuto ideare un personaggio come Eva. Mentre

Diabolik è ispirato a personaggi come Fantomas e Fantax, Eva nasce dal nulla. Prima dell’arrivo di Eva, gli uomini erano sciupafemmine e le donne sciocchine da salvare. Eva appare nel terzo numero e salva la pelle a Diabolik. Fatta eccezione per un periodo storico in cui è stata messa un po’ da parte per ‘volere dei lettori’, non può esserci Diabolik senza Eva e viceversa. Il loro è un rapporto paritario".

Da chi è letto Diabolik oggi? I manga aiutano anche i fumetti italiani?

"C’è lo zoccolo duro che coccoliamo con tante iniziative. Ultimamente, credo che l’esplosione dei manga sia stata utilissima. Grazie ai manga, il fumetto è tornato in auge. I ragazzi sono tornati a leggere i fumetti. Diabolik è un caso particolare. Viene tramandato di padre in figlio e, ora, anche da nonno a nipote…".

Protagonista sulla carta ma anche al cinema con la trilogia a firma Manetti Bros…

"Dopo l’adattamento cinematografico del 1968 a firma Mario Bava, le sorelle Giussani hanno deciso che più nessuno avrebbe snaturato il loro personaggio. Questa clausola ha bloccato tante produzioni. Quando ho conosciuto Marco dei Manetti Bros. ho capito che erano sul pezzo. Non volevano fare un film su Diabolik ma il film di

Diabolik. I tre lungometraggi sono rispettosi del personaggio. Ora vedremo che accadrà. Credo che, per una serie tv, serviranno dei compromessi".

Cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro?

"Stiamo lavorando a degli speciali per festeggiare i 60 anni di Altea, storica fidanzata di Ginko. Ci saranno appuntamenti importanti a Bologna e Milano. Diabolik è una bellissima avventura ma non ti dà mai modo di rilassarti. È un periodico e deve sempre uscire, a qualsiasi costo. È sempre stato così e lo sarà sempre".