Bis! Nel nome della mia bisnonna. Ferrari e il food truck delle tradizioni

Emanuele, l’influencer di 27 anni quasi due mesi in giro per l’Italia per svelare piatti e gusti speciali "La cosa che mi emoziona di più è l’affetto dei miei “pollower“, che condividono l’amore per le origini".

Bis! Nel nome della mia bisnonna. Ferrari e il food truck delle tradizioni

Bis! Nel nome della mia bisnonna. Ferrari e il food truck delle tradizioni

Metti una giovane star dei social e il suo amore per la cucina regionale: ecco che nasce Bis! Food Truck. Un progetto itinerante dedicato alla bisnonna del noto influencer Emanuele Ferrari ma anche agli eterni indecisi. Infatti, il motto è: perché scegliere quando puoi fare il bis? A soli 27 anni Ferrari è riuscito a conquistare migliaia di follower o, come li definisce scherzosamente lui, di "pollower", con la sua genuinità e allegria. Sua grande passione i fornelli, dove si diverte a preparare ricette nuove ma anche legate alle tradizioni delle varie regioni. Un amore che ora fa uscire dal mondo digitale proprio attraverso “Bis! Food Truck“, il furgoncino rosso e giallo che ha come simbolo il volto sorridente della bisnonna centenaria di Emanuele, in viaggio nel Nord Italia fino al 21 luglio. "Il mio lavoro è sempre stato sui social e con questo progetto ho voluto creare qualcosa di mio anche nel mondo reale – spiega l’influencer –: sono sempre stato abituato a vedere un numero sul telefono, ma non sapevo se si sarebbe convertito in realtà. È stato bellissimo vedere così tante persone che avevano a cuore la mia idea e sono venute a sostenermi già dalla prima data a Monza, dove un flusso enorme ci ha presi alla sprovvista tanto da finire la pasta già a pranzo. Ma anche questo è stato un modo per imparare e farmi trovare pronto per offrire sempre il meglio a chi decide di sostenermi".

Le otto tappe del tour hanno portato Emanuele e il suo team in giro per il Paese per quasi due mesi, e si concluderanno a Sirmione dal 19 al 21 luglio al Parco San Vito. "La cosa che mi ha emozionato di più è l’affetto dimostrato dai follower. Con molti di loro condivido il profondo amore per le origini, i nonni e i bisnonni: proprio per questo motivo sono sommerso da regali. Piatti e dolci tipici di ogni regione ma anche ricette di famiglia, come se mi volessero donare un pezzetto delle loro nonne". Nonostante si tratti di street food, Emanuele non ha voluto rinunciare a qualità e gusto. È infatti possibile fare il bis con sei diversi sughi prodotti da Punto&Pasta laboratorio artigianale: carbonara, ragù, ricotta e noci, cacio e pepe, pomodorini e basilico, sugo di pisellini, basilico e mandorle. Da abbinare con diversi formati di pasta, fusilloni, paccheri e tagliatelle all’uovo tutti fatti a mano dallo storico pastificio “El Pastèe de Milan”. "Mi sono assicurato personalmente che la qualità dei miei bis fosse altissima con assaggi su assaggi. Per me che sono una buona forchetta però non è stata una fatica, anzi – sorride Emanuele –. Ho studiato sughi ad hoc apportando un mio tocco ad ognuno di loro. Uno più buono dell’altro. Mi stupisco ogni volta che li assaggio perché sì, ad ogni tappa anche per me fare il bis è d’obbligo".

Un progetto, quello di Bis! Food Truck, che forse sarebbe stato molto diverso senza la musa che lo ha ispirato: la sorridente bisnonna di Emanuele, co-autrice del libro “Il sapore dei ricordi” e che quest’anno ha spento ben 103 candeline. "Quando ho raccontato alla “bis“ della mia idea che avrebbe portato il suo nome e il suo volto si è emozionata tanto. Sono solito farle tanti video che pubblico sui social, ma quello della sua reazione l’ho tenuto per me, è così bello e speciale che voglio custodirlo gelosamente. Ammetto che ci abbia messo un po’ a capire cosa fosse un food truck, ha anche avuto paura che non sarei più andato a trovarla, sto cercando di chiamarla il più possibile e appena ho un minuto libero scappo da lei a Cameri". Visto il successo, lecito chiedersi se ci sarà una parte due. "Ad oggi la priorità è finire in bellezza, ma voglio che Bis! non si concluda qui, ma voglio pensare a mente lucida per capire cosa potrò fare meglio per il futuro. Mio papà dice che vedo i problemi più grandi di quel che sono e non riesco mai a godermi il presente come dovrei, e ha ragione. Ho vissuto alcuni intoppi come drammi, ma alla fine porterò a casa un bagaglio di emozioni indescrivibili. So già che a fine tour non potrò dire altro che: “Wow, che figata, ce l’ho fatta!“".

El.Ca.