CRISTINA BERTOLINI
Economia

Corrado Accordino: "Una dimensione umana e un pubblico curioso"

Il direttore artistico del Binario 7 vive da vent’anni nel capluogo brianteo "Una realtà attiva ma non caotica, attenta alla bellezza e alle novità artistiche".

Il direttore artistico del Binario 7 vive da vent’anni nel capluogo brianteo "Una realtà attiva ma non caotica, attenta alla bellezza e alle novità artistiche".

Il direttore artistico del Binario 7 vive da vent’anni nel capluogo brianteo "Una realtà attiva ma non caotica, attenta alla bellezza e alle novità artistiche".

Corrado Accordino, direttore artistico del Teatro Binario 7, vive Monza da più di 20 anni. Nel 2000 ha preso la direzione artistica del Teatro Villoresi fino al 2004. Poi, una volta finiti i lavori di ristrutturazione del Binario 7, ne ha assunto la direzione artistica, proponendo stagioni multiformi che i monzesi hanno accolto con curiosità e interesse. Come si è trovato venendo a lavorare a Monza e perciò vivendo la città?

"Monza mi piace come città: si vive bene, è attiva, ma non è caotica, offre tante possibilità, ma è ancora a dimensione umana".

E com’è dal punto di vista culturale? Come accoglie per esempio le proposte teatrali?

"Monza è una città culturalmente viva, forse anche grazie al Binario 7 che ha fatto da volano a tante altre attività culturali, insieme agli altri tre teatri: Manzoni, Villoresi e Triante. Lo abbiamo visto con lasScuola di teatro, partita nel 2008 con 50 iscritti e che quest’anno ne conta più di 700. Significa che la città è viva e aperta alla grammatica teatrale. Si è creata nel tempo un’attenzione e una passione per il teatro. Questo ha dato vita anche a nuove esperienze teatrali. Persone che hanno fatto il corso alla nostra scuola poi hanno deciso di creare una propria compagnia teatrale amatoriale. Essendo il Binario 7 l’unico teatro di produzione, offre visibilità ai giovani talenti. Qualcuno che ha preso parte allo spettacolo “Oceano mare“, dopo ha considerato l’idea di tentare la strada delle accademie milanesi".

Com’è il pubblico monzese?

"È curioso. Accetta proposte diverse. Contrariamente ad altre zone di provincia, non chiede necessariamente i nomi di richiamo visti in Tv, ma accoglie con interesse drammaturgia contemporanea, proposte registiche inedite e rivisitazioni di classici. È un pubblico che si affida molto e accoglie proposte diversificate. Ciò ha permesso al Binario 7 di affermarsi come presenza continua con teatro, musica e luogo di arte. Sono ben accolte anche le tre mostre che proponiamo ogni anno: una storica, una collettiva con 70-80 artisti con opere che vanno ad abitare sale e corridoi e una dedicata ai giovani. Quest’anno la collettiva sarà dedicata a “Un mondo nuovo“ collegata alla nostra nuova produzione.

Com’è il rapporto con le diverse amministrazioni che si sono susseguite?

"Nelle diverse giunte abbiamo sempre trovato referenti culturali che rispettano il nostro lavoro e con cui si può dialogare. Abbiamo portato spettacoli ovunque: alla Villa Reale, al Teatrino, in Arengario, in stazione e sui treni. Ogni anno escono proposte da realizzare insieme, come la rassegna Binario Donne o i cortometraggi con Liberi Svincoli.

Cosa migliorerebbe di Monza?

Sarebbero da ottimizzare i trasporti per raggiungere i luoghi di cultura anche dai quartieri periferici. Siamo vicini alla stazione e quindi è facile andare e venire da fuori, lo è molto meno dai quartieri della città.