Pablo Picasso, lo straniero. Anima dell’uomo moderno

Il tributo al genio a Palazzo Reale e al Mudec con prestiti internazionali. Amore per l’arte primitiva e capacità di reinventare mondi e culture altrui.

Pablo Picasso, lo straniero. Anima dell’uomo moderno

Pablo Picasso, lo straniero. Anima dell’uomo moderno

Da Picasso a Dolce e Gabbana, da Edvard Munch a Mike Bongiorno, fino al regista Tim Burton. Sono quasi 50 le mostre in programma nel 2024 a Milano. Come il 2025, l’anno in corso sarà nel segno dell’arte moderna e contemporanea, oltre che dal rapporto privilegiato tra l’Italia e la Francia, tra Milano e Parigi. A cominciare dal grande ritorno di Pablo Picasso. Sono ben due le esposizioni a lui dedicate: una a Palazzo Reale da settembre, in collaborazione con il Musée national Picasso-Paris, che seguirà il filo rosso del suo status di "eterno straniero"; l’altra al Mudec, in collaborazione con i principali musei spagnoli e gli eredi di Picasso. A maggio, a Palazzo Reale, Ercole Pignatelli reinterpreterà in chiave performativa Guernica, capolavoro di Picasso, dipingendo nell’arco di sei giorni una tela della stessa dimensione per i settant’anni dell’esposizione di Guernica in Sala delle Cariatidi.

A Palazzo Reale

Basata su anni di nuove ricerche, la mostra milanese muta la nostra comprensione di Picasso evidenziando il suo stato di eterno straniero e riflette su come la Francia, nei primi del ’900, non fosse un rifugio accogliente per gli artisti stranieri. Il tema è attuale, ça va sans dire: i problemi di immigrazione e nazionalismo sono in prima linea nel dibattito internazionale. Da questi studi emerge un artista in anticipo sui tempi, per l’estetica e per la politica. Le sei sezioni saranno illustrate da circa 80 opere tra dipinti, sculture, disegni, stampe, fotografie e documenti d’archivio del Musée national Picasso-Paris. La mostra seguirà la traiettoria di Picasso, per capire come abbia plasmato la propria identità vivendo nella scomoda posizione di eterno straniero.

Al Mudec

Da uomo profondamente contemporaneo, Picasso mostrò sempre profondo rispetto per le manifestazioni artistiche di altre culture e di altri tempi e, più di ogni artista della sua generazione, seppe comprenderle e reinventarle. Al Mudec lo spettatore potrà leggere la ricchissima produzione di Picasso - dalle opere giovanili fino alle più tarde - alla luce del suo amore per le fonti artistiche "primigenie", per l’arte primitiva. "Picasso. La metamorfosi della figura" è curata da Malén Gual, conservatrice onoraria del Museo Picasso di Barcellona, con Ricardo Ostalé. Dal 22 febbraio al 30 giugno in mostra oltre 40 opere del maestro tra dipinti e sculture, e 26 disegni e bozzetti di studi preparatori del preziosissimo Quaderno n. 7.