
Palazzo Reale, Mudec, Gam e Fabbrica del Vapore: le location e le esposizioni da non mancare. Dalla Pop Art all’Art Brut, un caleidoscopio di proposte durante (e dopo) le feste di Natale .
Natale a Milano vuol dire luci, mercatini, alberi in tutti i quartieri, shopping, divertimento. Ma soprattutto, arte. Anche quest’anno, il palinsesto passa da artisti di fama mondiale ai nomi più contemporanei, dalla fotografia alla pittura e, nelle sedi museali civiche, alcune delle mostre più belle del 2024. Ecco le principali.
Fino al 2 febbraio 2025, a Palazzo Reale, la mostra “Picasso lo straniero” che, a 50 anni dalla scomparsa, racconta l’opera del Maestro attraverso la lente del suo stato di immigrato, rifiutato, censurato dalla Francia. Promossa dal Comune di Milano, la mostra nasce dall’idea di Annie Cohen-Solal ed è prodotta da Palazzo Reale in collaborazione del Musée National Picasso-Paris, del Palais de la Porte Dorée, del Musée National de l’Histoire de l’Immigration e della Collection Musée Magnelli Musée de la céramique di Vallauris. Con oltre 90 opere, documenti, foto, lettere e video, il progetto apre ad attualissime riflessioni sui temi dell’accoglienza e dell’immigrazione.
“Munch. Il grido interiore” offre a visitatori e visitatrici un percorso di 100 opere prestate dal Munch Museum di Oslo, raccontando l’intero percorso umano e artistico dell’artista ed esponendo opere tra le più iconiche della storia dell’arte. La mostra è a Palazzo Reale fino al 26 gennaio.
Fino al 9 febbraio la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale ospita “Baj chez Baj”, retrospettiva di uno dei maestri della neoavanguardia, Enrico Baj. Nel centenario della nascita, l’artista viene celebrato con il racconto di temi e soggetti che hanno caratterizzato la sua lunga e poliedrica esperienza, a 12 anni dall’esposizione de “I Funerali dell’anarchico Pinelli”. Quasi 50 opere selezionate in un arco temporale che, dai primi anni ’50 giunge fino all’alba del 2000.
“L’operazione fotografica“ di Ugo Mulas offre una rilettura complessiva dell’opera del grande fotografo, nato nel 1928 e morto nel ’73: oltre 300 immagini, di cui molte mai esposte prima, preziosi scatti vintage, documenti, libri e filmati che ritraggono il teatro, la moda, artisti internazionali, protagonisti della Pop art americana, intellettuali e personaggi.
Il Mudec ospita fino al 16 febbraio la prima retrospettiva in un museo civico italiano di Niki de Saint Phalle: pittrice, scultrice, autrice di film sperimentali, performer, "donna e artista" come lei amava definirsi, che sfugge a una definizione univoca. In mostra 110 opere, una decina di grandi dimensioni, opere su carta e video e abiti della Maison Dior che ricordano il suo passato di modella, sempre impegnata nell’affermazione del femminile. Sempre il Mudec fino al 16 febbraio svela “Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider” che racconta la straordinaria potenza espressiva dell’Art Brut. Il PAC-Padiglione d’Arte Contemporanea espone, fino al 9 febbraio, ‘Metal Panic’, la più ampia esposizione mai dedicata all’opera di Marcello Maloberti. La mostra, curata da Diego Sileo, è una dichiarazione d’amore a Milano: pensata come un libro d’artista raccoglie e intreccia i temi fondanti della ricerca di Maloberti.
Oltre 130 opere dai suoi studi di Tokyo raccontano la storia dell’animazione e dell’intrattenimento. Da Tatsunoko a Final Fantasy, passando da Vogue, in un percorso di arte visiva e narrativa che porta generazioni diverse in un unico luogo, la Fabbrica del Vapore, in “Amano Corpus Animae” fino all’1 marzo 2025. È ancora Fabbrica del Vapore ad ospitare, fino al 9 marzo “Tim Burton’s Labyrinth”, invitando i visitatori di tutte le età a immergersi nel mondo di una delle menti creative più originali del nostro tempo. Un itinerario unico tra oltre 300 possibilità.