Uno sguardo all’orizzonte del 2025. Il 26 febbraio sarà il giorno del tributo a Leonor Fini, sulla lunga scìa della tradizione di Palazzo Reale nel presentare mostre sul Surrealismo e artisti legati al movimento, con il riconoscimento delle donne artiste, evidenziandone il ruolo nella società. La mostra vuole indagare riflessioni aggiornate sul lavoro di Fini, così da renderlo accessibile a tutte le generazioni. Il suo lavoro affronta temi fondamentali della società contemporanea, come la messa in discussione del genere, dell’identità, dell’appartenenza, dei modelli consolidati di famiglia, della mascolinità e della femminilità. Il titolo della mostra si ispira alle riflessioni che il suo operato suscitò in importanti scrittori e artisti del suo tempo: da Jean Genet a Max Ernst, fino a Jean Cocteau. L’identificazione con la Sfinge, creatura leggendaria, è anche la dichiarazione di principi dei curatori sugli aspetti multiformi della sua opera e sulla sua natura in continua evoluzione. Pittura, disegno, fotografia, arte decorativa, design di moda, costumi, libri d’artista e documenti dall’universo dell’artista.
E il 15 febbraio taglio del nastro alla mostra dedicata a Felice Casorati, prima antologica ospitata a Milano dopo l’esposizione del 1990 a Palazzo Reale. Il progetto rievoca la parabola creativa dell’artista attraverso capolavori provenienti da prestigiose istituzioni pubbliche italiane e da collezioni private, con selezionati prestiti da musei europei. Centrale è la collaborazione con l’Archivio Felice Casorati, che presterà cinque dipinti, grafiche, disegni e documenti. Casorati ha ottenuto risultati sempre originali grazie a una continua sperimentazione sia nel disegno, che nell’illustrazione e nella musica, passioni che lo hanno portato a una apprezzatissima attività di scenografo e costumista.
Sempre da febbraio 2025 - centenario dell’Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes aperta a Parigi nella primavera del 1925 - il viaggio/mostra nei segreti dell’allora “Stile 1925” o Art Déco, codificazione di un nuovo gusto internazionale diffusosi in Europa nel primo dopoguerra. La mostra propone opere, manufatti, immagini e riletture di una serie di avvenimenti storico-culturali e di fenomeni artistici che hanno attraversato l’Italia e l’Europa in poco meno di dieci anni, assumendo, via via, aspetti e caratteri nazionali pur entro una cornice comune sia nelle architetture e negli interni, sia negli oggetti e negli elementi di arredo, evidenziandone il rapporto tra forma e funzione, tra alto artigianato artistico e il proto-Industrial Design. Nel contestodegli avvenimenti politico-economici e culturali che hanno scandito le scelte di quel decennio.