
La vespa samurai
Sondrio, 20 giugno 2020 - È piccola (non più lunga di 1,5 millimetri), nera e determinata. Innocua per l’uomo e letale per la cimice asiatica: si tratta della cosiddetta "vespa samurai" (Trissolcus japonicus), introdotta anche in Valtellina allo scopo di contrastare il temuto parassita. La "cimice marmorea asiatica" infatti, resistente ai normali trattamenti fitosanitari, rappresenta un vero e proprio flagello per gli agricoltori.
L’insetto, originario della Cina, "prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all’anno con 300-400 esemplari per covata. Rovinano i frutti, rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto" afferma Coldiretti. Nel 2019 la cimice asiatica ha provocato una vera e propria strage nei campi italiani, arrecando danni per circa 740 milioni a pere, mele, pesche e nettarine, kiwi, ciliegi e piccoli frutti, albicocche, susine, nocciole, olive, soia, mais e ortaggi. In Valtellina si stima che, in alcune zone, i danni arrecati ai meleti, la coltivazione più colpita nella provincia, si aggirino intorno al 50% del raccolto. Per questo motivo, dopo attenti studi circa le caratteristiche della vespa samurai e sull’impatto che possa avere sulla fauna e flora locale, diverse regioni hanno deciso di introdurla nel proprio territorio al fine di contrastare efficacemente, senza danni collaterali per l’ambiente, la diffusione della cimice asiatica.
In provincia i primi lanci sono stati effettuati mercoledì scorso a Tresivio e a Tirano. «Le vespe samurai erano molto vitali e, una volta liberate, sono uscite velocemente dai contenitori in cui erano custodite" dice il dottor Paolo Culatti, ispettore fitosanitario della sede Ersaf (ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste) di Sondrio. "Sono previsti altri tre lanci a Postalesio, Chiuro e Bianzone – prosegue Culatti – li effettueremo non appena il Crea-dc di Firenze ci consegnerà altri esemplari, comunque entro fine mese l’operazione sarà completata".