Sondrio, una vendemmia da incorniciare

I vigneron fanno il bilancio: una delle migliori degli ultimi 25 anni

Vendemmia in Valtellina

Vendemmia in Valtellina

Sondrio, 20 ottobre 2018 -  «Quella del 2018 sarà una delle vendemmie migliori degli ultimi 25 anni», questo il commento di Aldo Rainoldi, presidente del Consorzio vini di Valtellina e guida dell’omonima azienda di Chiuro. Con una produzione prevista di 40mila quintali di uva - incremento del 25% rispetto all’anno scorso – la vendemmia di quest’anno sembrerebbe garantire un po’ di ossigeno alle aziende del settore, affaticate dai numeri contenuti raggiunti nelle passate stagioni. «La qualità si è sempre mantenuta elevata e, negli ultimi anni, ha trovato lo spazio per poter migliorare ulteriormente – commenta Rainoldi – ma quest’anno anche la quantità torna ad essere interessante. La sostenibilità sociale ed ambientale è certamente importante, ma anche quella economica non va sottovalutata. Dobbiamo puntare a un riposizionamento del vino Valtellina su di un mercato elevato: il nebbiolo è un vitigno stupendo e noi abbiamo le potenzialità, e la responsabilità, di farlo competere alla pari con le grandi denominazioni, riuscendo a penetrare anche qui mercati non ancora abituati al Valtellina».

Ottima annata anche secondo Nicola Nobili che coltiva a vite sei ettari – 4 di Inferno, uno di Sassella e uno di Grumello – a Poggiridenti: «Il giusto apporto di pioggia contribuirà certamente a rendere il vino prodotto quest’anno particolarmente buono nonostante alcuni contrattempi legati alla peronospora». A fargli eco è Alberto Marsetti che sottolinea come «Quest’anno, nonostante le grandinate, avremo un incremento della produzione del 15-20% rispetto all’anno scorso. La passata vendemmia aveva avuto un forte calo a causa delle gelate che, quest’anno, non abbiamo avuto. L’aumento non è quindi dovuto ad un surplus della produzione, ma all’assenza di fattori naturali che, nel 2017, avevano contribuito, in maniera determinante, a contenere i nostri numeri».

La produzione 2018 confermerebbe, secondo Luca Faccinelli, il sopraggiungere dei cambiamenti climatici: «Quest’anno – commenta il produttore valtellinese – Le alte temperature registrate hanno contribuito ad anticipare di una settimana la vendemmia. Il caldo, unito al repentino e temporaneo abbassamento delle temperature registrato a settembre, hanno garantito un’eccezionale vendemmia che si distinguerà in positivo sia per la quantità – in aumento di circa il 25% - sia per la qualità». I mercati di riferimento del vino valtellinese sono prevalentemente Lombardia, Nord Europa, Svizzera e Stati Uniti ma i produttori guardano, con sempre maggiore interesse al turismo enogastronomico: «Potremmo vendere sul mercato estero a Chiuro o a Sondrio – commenta ancora Rainoldi – I turisti stranieri vengono, in numero crescente, a consumare il vino sul territorio di produzione e, in quest’ottica, i terrazzamenti possono diventare il nostro punto di forza». Della stessa opinione è Faccinelli, (produce circa 20mila bottiglie l’anno): «I terrazzamenti dovrebbero avere un ruolo centrale, ancor più importante dell’attività svolta in cantina. Il turismo slow, interessato ai sapori e alle esperienze «vissute», sta prendendo sempre più piede».