Emergenza Covid: la spesa? La portano le tute arancio

I servizi offerti dai volontari della Protezione civile in Valmalenco: in questa seconda fase della pandemia per noi c’è meno lavoro

Durante la scorsa primavera i volontari della Protezione civile sono stati molto impegnati

Durante la scorsa primavera i volontari della Protezione civile sono stati molto impegnati

Chiesa in Valmalenco, 22 novembre 2020 -  Durante la scorsa primavera, i volontari della Protezione civile della Valmalenco hanno svolto un servizio insostituibile a favore della comunità, attivandosi notte e giorno, pronti ad accorrere in soccorso di chi si trovava in difficoltà. Sindaci e gruppi si sono attivati, ma, in questo secondo lockdown, qual è la situazione che ci si trova ad affrontare? "Al momento non abbiamo effettuato interventi – afferma Ersilio Bricalli, responsabile del gruppo Protezione civile di Caspoggio – Le persone si gestiscono meglio e non c’è il clima di terrore di marzo. Siamo 22 volontari e in primavera abbiamo effettuato 780 ore di interventi. Come Protezione civile e popolazione di Caspoggio abbiamo donato 3.500 ero al Morelli e 1.210 all’ospedale di Sondrio, oltre a prestare la nostra opera. Siamo comunque pronti ad intervenire in caso di necessità", conclude Bricalli.

Situazione analoga a Chiesa in Valmalenco "Siamo a disposizione per eventuali richieste – afferma l’architetto Valeria Pedrotti, segretaria del gruppo – abbiamo dato la nostra disponibilità per le famiglie in quarantena, ma, al momento, non ci hanno contattati. Prestiamo assistenza durante le funzioni religiose solamente quando è prevista una notevole affluenza. I gruppi di Protezione civile della Valle sono separati, ma, in caso di necessità, collaborano attivamente". Anche a Torre di Santa Maria non ci sono state difficoltà: "Consegniamo la spesa agli anziani soli, senza familiari e la lasciamo fuori dalla porta – afferma Galdino Agnelli, responsabile e capo gruppo della protezione civile di Torre – rispetto a marzo, la situazione è più tranquilla. Le elementari sono chiuse e c’è meno movimento. Siamo a disposizione per chiunque abbia bisogno di noi. Tengo molto a ringraziare gli alpini, con cui collaboriamo, il sindaco, Giovanni Gianotti e tutta la giunta, senza l’appoggio dei quali tanti progetti non avrebbero potuto essere realizzati".

"Se c’è bisogno, ci attiviamo immediatamente, ma, al momento, le persone si autogestiscono senza problema – afferma Luigi Parolini, presidente della Protezione civile di Lanzada – molti fedeli ascoltano la funzione via radio o in tv e non c’è sovraffollamento. La gente rispetta tutte le norme e non ci sono difficoltà". «Con il Covid si è riscoperto un nuovo significato di vicinato – afferma Franco Parolini, volontario della Protezione civile di Lanzada – sono in molti a preoccuparsi di più di chi sta intorno. Ci si aiuta tutti a vicenda. Ringrazio il sindaco e il presidente per il supporto che hanno dato alla comunità".