Sondrio, in manette una pensionata elvetica: truffava gli anziani

Sarebbe colpevole di una serie di truffe in danno di anziani, in particolare di donne di età compresa tra gli 80 e i 94 anni.

Sondrio - Un’operazione della Mobile di Sondrio contro l’odiosa pratica delle truffe ai danni di anziano. In manette una pensionata elvetica, la mente dei raggiri. La Squadra Mobile della Questura di Sondrio, diretta da Niccolò Battisti, in collaborazione con il personale della II zona del settore di Polizia di Frontiera di Como Ponte Chiasso e del Centro di Cooperazione di Polizia e Doganale di Chiasso, nelle ultime ore ha arrestato per una serie di truffe, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip del Tribunale del capoluogo valtellinese, su richiesta della Procura di Sondrio, una donna di 70 anni residente in Svizzera.

La donna, fino a ieri nel pieno della sua attività criminale, ha utilizzato la propria dimora svizzera quale riparo per l’attività illecita, effettuando continui viaggi tra il territorio elvetico e quello italiano, in particolare in diverse province del nord Italia, muovendosi utilizzando unicamente auto noleggiate in Svizzera (quasi sempre smart, da qui il nome dell’operazione), che venivano sostituite continuamente al fine di eludere un possibile rintracciamento. L’ indagine condotta dalla Squadra Mobile di Sondrio è scattata a seguito di una serie di truffe e tentativi di truffa commessi a Sondrio il 16 novembre (6 in totale, di cui 4 tentate e 2 consumate) in danno di anziani, in particolare di donne di età compresa tra gli 80 e i 94 anni.

L’attività investigativa svolta ha permesso di ricostruire il ricorrente modus operandi dell’autrice. In tutti gli episodi, le vittime sono state contattate telefonicamente sull’utenza fissa di casa: al telefono si presentava un uomo che, dichiarando di essere il nipote della vittima prescelta, riferiva di essere rimasto coinvolto in un grave incidente, così ingenerando istintiva compassione nell’anziano. Agganciata la vittima, partivano le richieste di denaro, necessarie - a dire dell’interlocutore - a far fronte ai danni derivanti dall’incidente. Conquistata la disponibilità ad elargire denaro, partivano anche richieste di oggetti preziosi.

Gli anziani raggirati venivano fatti scendere di casa, dove ad attenderli vi era una donna (quella tratta in arresto), presentata di volta in volta come l’assistente del notaio, ovvero come poliziotta che stava seguendo la vicenda. Le vittime consegnavano alla donna il denaro e gli oggetti preziosi, recuperati, consistenti in circa 1500 euro in contanti e 35000 euro in monili d’oro e d’argento. Al momento dell’arresto, sono stati sequestrati diversi telefoni, tra cui 2 iPhone ed un cellulare gsm presumibilmente utilizzato per le truffe; 1000 euro in contanti e 6 carte di credito svizzere. Al termine dell’attività investigativa, la donna è stata rinchiusa nella sezione femminile della Casa Circondariale Bassone di Como. Ora si cerca il complice di sesso maschile della 70enne, la presunta mente dei raggiri.