Teleriscaldamento? Tre municipi dicono sì

Tovo, Mazzo e Lovero scommettono sulla biomassa e la cura del territorio

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Hanno deciso di mettersi insieme per dare vita a un impianto di teleriscaldamento a biomassa i tre paesi del passo del Mortirolo: Tovo di Sant’Agata, Mazzo di Valtellina e Lovero. Se n’è discusso sabato nel corso di un incontro nel Salone degli stemmi di Palazzo Lavizzari a Mazzo.

Il convegno si è realizzato in concomitanza dell’assemblea di Valtellina onlus, associazione ambientale presente sul territorio valtellinese da più di 20 anni impegnata in interventi di gestione forestale e raccolta delle potature agricole, in particolare i vigneti, sino a due anni fa conferiti alla centrale di teleriscaldamento di Tirano. Al convegno hanno preso parte il sindaco di Tovo, Giambattista Pruneri, di Mazzo di Valtellina Franco Saligari e di Lovero, Annamaria Saligari, i quali si sono detti unanimemente favorevoli a dare avvio allo studio per la progettazione di un sistema di teleriscaldamento alimentato a biomassa legnosa, materia prima abbondante nei loro territori.

All’indomani del definitivo tramonto della metanizzazione dell’Alta Valle, la volontà di approvvigionarsi localmente per la fornitura di energia elettrica e termica diventa sempre più concreta. A promuovere l’iniziativa, a fianco dei tre Comuni, Fiper, Federazione italiana produttori energia rinnovabile e il Politecnico di Milano, come partner tecnico-scientifico. "La metanizzazione era un’idea antistorica mentre le energie rinnovabili ci permettono di ridurre la nostra impronta ecologica – spiega il sindaco Franco Saligari – Questo progetto ci permetterà di incrementare la cura dei boschi necessaria anche per prevenire disastri ambientali durante i sempre più frequenti eventi meteorologici violenti. La gestione della filiera bosco-legno-energia, che potrebbe anche rappresentare una garanzia economica soprattutto in questa fase di instabilità dovuta alla crisi ucraina". Il sindaco Pruneri invece, apripista di questo progetto, punta sul tema dello sviluppo locale. "Siamo fiduciosi anche in vista delle Olimpiadi 2026 di dimostrare con progetti concreti che è possibile per i Comuni montani essere autonomi dalle fonti fossili – conclude Walter Righini, presidente Fiper (foto) - e promuovere fattivamente l’economia circolare". Roberto Canali