
Antonio Ciampa
Grosotto (Sondrio),3 luglio 2016 - Dopo mesi di chiacchiere e polemiche, arriva una svolta nella vicenda che, fin dal passato inverno, ha visto protagonista suo malgrado una famiglia di profughi. Un progetto di ospitalità a loro rivolto, nato dalla generosità del parroco di Grosotto don Romano Pologna e di molti fedeli, aveva innescato la reazione accesa di alcuni cittadini che, riuniti in un comitato di opposizione, con varie iniziative hanno tentato di osteggiare l’ingresso del piccolo nucleo familiare: padre, madre, una bimba e un’altra persona adulta, provenienti dal Togo. Non riuscendovi.
«I migranti sono stati condotti in paese giovedì, per essere accomodati nella casa parrocchiale a loro destinata. Li hanno fatti arrivare di notte e di nascosto, perché nessuno se ne accorgesse, ma così non è stato - spiega Antonio Ciampa, giovane grosottino a capo del comitato “Non vogliamo migranti clandestini a Grosotto“ - In ogni modo siamo molto arrabbiati per questa situazione, perché il Consiglio Pastorale, così come lo stesso sindaco Guido Patelli, non hanno voluto dare ascolto alle nostre richieste. Alle richieste, cioè, di oltre 450 cittadini di Grosotto, firmatari della petizione con la quale ci siamo opposti all’arrivo dei migranti». A nome del gruppo da lui capeggiato, Ciampa aggiunge: «Sanno ormai tutti come è gestito il servizio di accoglienza migranti in Italia, come molti ci lucrino a scapito degli stessi profughi. È questo sistema che noi non accettiamo».